Disco verde dell’India al 100% di investimenti esteri (diretti) nella produzione di sistemi satellitari. Tanto che non sarà più necessaria un’approvazione ufficiale. E ha anche allentato le regole per i veicoli di lancio. Il governo di Nuova Delhi ha dato questo duplice via libera con l’obiettivo di conquistare una quota maggiore del mercato spaziale globale.
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Ambizioni spaziali in ascesa
Le ambizioni spaziali dell’India hanno ricevuto una spinta quando, lo scorso agosto, è diventato il primo Paese ad atterrare con una navicella spaziale vicino all’inesplorato polo sud della Luna – e il quarto ad ottenere un atterraggio morbido – pochi giorni dopo il fallimento di un’analoga missione russa. Inoltre, l’India ha messo a punto anche un progetto per l’esplorazione del Sole.
In una dichiarazione, il governo ha affermato che le aziende straniere possono investire nella produzione di componenti e sistemi o sottosistemi per satelliti fino al 100% senza autorizzazione.
Liberalizzare per attrarre investimenti
Sempre in una nota, l’esecutivo del premier Narendra Modi reso noto che le imprese straniere che intendono costruire satelliti in India non avranno bisogno dell’approvazione del governo fino al 74% dell’investimento. Per quanto riguarda, invece, gli investimenti nei veicoli di lancio, essi potranno arrivare fino al 49% senza tale approvazione
L’India ha privatizzato i lanci spaziali e punta a quintuplicare la propria quota del mercato globale dei lanci, che secondo alcuni dovrebbe valere 47,3 miliardi di dollari entro il 2032. Senza trascurare il fatto che attualmente l’India rappresenta circa il 2% dell’economia spaziale.
Il Paese spera che la liberalizzazione delle regole per il settore spaziale, a lungo controllato dal governo, attiri l’interesse, tra gli altri, di SpaceX di Elon Musk e Blue Origin di Jeff Bezos.
Aumento dell’occupazione
La riforma della politica degli investimenti diretti esteri dovrebbe incrementare l’occupazione e consentire alle aziende di creare impianti di produzione in India, ha dichiarato il governo.
“Questo permetterà all’India di accedere ai più recenti progressi tecnologici e ai fondi tanto necessari, non solo dal Paese ma anche dagli investitori internazionali”, ha commentato A.K. Bhatt, direttore generale dell’Associazione spaziale indiana.