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Droni e vertiporti, in volata il mercato italiano

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Per i droni giro d’affari da 145 milioni, +23% in un anno. Ma la maturità delle applicazioni è molto bassa: solo il 13% delle imprese si può definire “poliedrica” con una struttura organizzativa adeguata, collaborazioni strategiche con fornitori esterni, e utilizzo di velivoli realizzati ad hoc per singole attività. Scatta il conto alla rovescia per la piena operatività dell’hub di Roma, al via il cantiere di quello di Venezia

Pubblicato il 01 Mar 2024

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Vola il mercato italiano (professionale) dei droni. Il giro d’affari nel 2023 ha raggiunto i 145 milioni di euro, +23% rispetto al 2022. Si conferma il progressivo consolidamento degli ultimi anni, con 664 imprese attive, 42 in meno dell’anno precedente, in cui resistono in particolare le realtà più strutturate. L’81% degli addetti ai lavori vede il mercato in forte espansione nei prossimi tre anni e le prime stime sul 2024 confermano una crescita a doppia cifra.

È quanto emerge dai risultati della ricerca dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata della School of Management del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno “Droni e mobilità aerea avanzata: in volo verso il futuro, tra sfide e opportunità”.

Ma in Italia la maturità delle applicazioni è molto bassa. Solo il 13% delle imprese si può definire “poliedrica”, avendo una struttura organizzativa adeguata, collaborazioni strategiche con fornitori esterni, utilizzo di droni anche realizzati ad hoc per le singole attività.

Il business nel mondo

A livello mondiale, tra il 2019 e il 2023 sono stati censiti 1.471 casi applicativi di droni. Il 70% dei casi si riferisce al segmento delle Aerial Operations (droni di piccola e media taglia che operano nei settori più tradizionali) e il restante 30% progetti di Innovative Air Mobility&Delivery (droni di maggiori dimensioni per il trasporto merci e persone).

Nel primo segmento le principali applicazioni sono ispezioni e sopralluoghi (44% dei 1.023 progetti), sicurezza e sorveglianza (20%) e sempre in questo settore il 2023 ha visto il consolidarsi delle applicazioni e degli utilizzi nei settori storici con un incremento dei casi operativi del 186%.

Vertiporti a Roma e Venezia

A livello mondiale sono 97 i progetti di vertiporti per l’atterraggio e il decollo di aeromobili Vtol, anche se solo uno su 3 è in fase di prototipo, sviluppo o test (36%), 16 diventeranno operativi entro il 2024.

In Italia, entro fine anno si prevede la piena operatività del vertiporto di Roma e la costruzione di quello di Venezia. Ma tutti i 15 aeroporti italiani che hanno risposto all’indagine dell’Osservatorio sono favorevoli a mettere a disposizione le proprie infrastrutture e competenze per la realizzazione di vertiporti, con un 33% che ha già qualche progetto all’attivo e un 13% che li attiverà entro i prossimi tre anni.

Sono stati censiti 480 progetti di aeromobili eVtol (electric Vertical Take-Off and Landing) a livello mondiale, potenzialmente a disposizione per lo sviluppo del segmento dell’Innovative Air Mobility and Delivery, con una crescita del +530% rispetto al 2020. Di questi, solamente il 13% è in fase di produzione e vendita mentre la gran parte è a livello di prototipo (39%) o sviluppo concettuale (48%).

2024: passare dalle parole ai fatti

“Il 2023 è stato un anno di grandi annunci, evoluzioni normative e nuove iniziative di settore – spiega Marco Loveraresponsabile scientifico dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata -. Il mondo dei droni e della mobilità aerea avanzata sta vivendo un fortissimo fermento: la tecnologia è matura, la normativa Easa è ora pienamente applicabile e gli addetti ai lavori sono pronti per trasformare le sperimentazioni in servizi operativi sia nei settori più tradizionali sia nella mobilità e nel trasporto. Le date di lancio dei servizi si avvicinano: il 2024 deve essere l’anno della concretezza e della realizzazione delle promesse, le comprensibili esitazioni vanno affrontate con razionalità, basandosi su fatti oggettivi e coinvolgendo tutti i portatori di interessi”.

Nuove prospettive di crescita

“Il 2023 è stato un anno di crescita per il mercato professionale dei droni in Italia – spiega Paola Olivaresdirettrice dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata -. Abbiamo registrato un incremento nel segmento Aerial operations e, per il primo anno, ricavi derivanti anche dal trasporto merci, seppur ancora di modestissima entità. Il 2023 ha portato però anche una ulteriore razionalizzazione del numero di imprese attive nel settore che si sta concentrando sulle realtà più strutturate e innovative. Buone le prospettive di crescita per il prossimo anno che si confermano positive”.

Aerial Operation domina il mercato

Il mercato professionale dei droni (B2b e B2g) è rappresentato per il 97% dalle Aerial Operation (Ao) e per il 3% dai servizi di Innovative Air Mobility & Deliverys (Iam&d). La domanda pubblica rappresenta solo l’8% del valore complessivo, nonostante il 38% delle imprese dell’offerta abbia enti pubblici tra i propri clienti e il 47% dei progetti italiani siano realizzati da pubbliche amministrazioni.

Rilievi, riprese aeree e ispezioni

Le Aerial Operations sono dominate dagli operatori che raccolgono il 54% del valore del mercato, rappresentano l’81% delle 652 imprese attive in questo segmento e si occupano per la gran parte di rilievi (67%), riprese aeree (64%) e ispezioni (61%). Secondo il 51% degli attori del mercato, i servizi potrebbero beneficiare di uno sviluppo della normativa che continua a essere il primo ostacolo alla crescita. Nel corso del 2023 sono state emesse dall’Enac 23 autorizzazioni operative in categoria specifica per operazioni Bvlos, (Beyond Visual Line of Sight, tutte le operazioni condotte a una distanza che non consente al pilota remoto di rimanere in contatto visivo diretto e costante) in leggera diminuzione rispetto alle 27 del 2022.

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