Una sfilza di problemi ai programmi satellitari hanno costretto il colosso dell’aerospazio Airbus a farsi carico di oneri per 600 milioni di euro nel 2023. L’azienda francese ha annunciato che gli oneri sono superiori di 200 milioni di euro rispetto a quanto comunicato in precedenza. Illustrando i risultati economici del 2023 Thomas Toepfer, direttore finanziario di Airbus, ha spiegato che le maggiori spese ”sono dovute a una revisione delle tempistiche, a una migliore stima dei costi, a una nuova valutazione del rischio commerciale e delle opportunità di mercato”.
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2023, un anno accidentato
Pur senza entrare nei dettagli, sui nodi del programma satellitare è intervenuto anche, Guillaume Faury, chief executive officer di Airbus: “È stato un percorso accidentato nel 2023”, ha detto, attribuendo gli oneri a “ipotesi troppo ottimistiche” sui programmi a lungo termine che hanno costretto l’azienda a rivedere i costi. “Siamo giunti alla conclusione di dover rivedere i costi o di doverli addebitare per riflettere meglio ciò che pensiamo di avere davanti a noi”, ha rimarcato.
“Se si considerano gli oneri complessivi che abbiamo sostenuto per i programmi spaziali, si tratta di un insieme eterogeneo di molte cose”, ha aggiunto ancora Toepfer.
Programma OneSat
Uno dei programma che ha contribuito agli oneri è OneSat, la nuova linea di satelliti per le comunicazioni in orbita geostazionaria. Faury ha ammesso che Airbus si è accollata oneri ingenti su OneSat, ma non ha rivelato quanto dei 600 milioni di euro di aggravi nel 2023 siano da attribuirsi a questo programma. Il ceo ha osservato che si tratta di “una piattaforma fantastica”, motivo per cui “continueremo a portare avanti questo programma, per il quale abbiamo già preso impegni con i clienti”.
Spazio e difesa ordini in aumento
Stringendo il focus dei dati finanziari sugli ordini di Airbus Defence and Space, c’è da rilevare che sono aumentati del 15% in valore nel 2023, raggiungendo i 15,7 miliardi di euro (2022: 13,7 miliardi di euro), corrispondenti a un rapporto book-to-bill di circa 1,4 in valore.
“Nel 2023 abbiamo registrato una forte acquisizione di ordini in tutte le nostre attività e abbiamo mantenuto i nostri impegni. Si è trattato di un risultato significativo data la complessità del contesto operativo – ha sottolineato Faury -. Continueremo a investire nel nostro sistema industriale globale, proseguendo nel nostro percorso di trasformazione e decarbonizzazione. Le nostre proposte di dividendo riflettono i solidi risultati finanziari del 2023, le nostre prospettive di crescita nel 2024 e la solidità del bilancio”.