La missione Im-1 ha raggiunto la sua meta: il primo lander privato si è posato sulla Luna. È Odysseus, dell’azienda texana Intuitive Machines di Houston. È una prima assoluta nella storia dell’era spaziale e segna anche il ritorno di un veicolo americano sulla Luna a 52 anni dall’ultima missione del programma Apollo. “Odysseus ha conquistato la Luna. Che trionfo per l’umanità”, ha commentato Bill Nelson, capo amministratore della Nasa su “X” (ex Twitter).
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Allunaggio riuscito
Lanciato il 15 febbraio scorso, Odysseus è entrato nell’orbita lunare il 21 febbraio, dopo aver percorso un milione di chilometri. La manovra di allungaggio si è svolta come previsto, ma ci sono stati momenti di tensione perché inizialmente non si riusciva a ricevere il segnale. Dopo alcuni tentativi con più antenne da Terra, finalmente è arrivato il “bip” dal lander. “Quello che possiamo confermare, senza dubbio, è che la nostra attrezzatura è sulla superficie della Luna e stiamo trasmettendo”, ha annunciato il direttore di volo Tim Crain.
Problemi i tecnici superati
I controllori hanno dovuto affrontare un problema tecnico che ha quasi impedito la missione ancor prima dell’inizio della discesa. I laser di Odysseus, che avrebbero dovuto calcolare l’altitudine e la velocità del velivolo, non funzionavano correttamente. Per fortuna, a bordo c’erano alcuni laser sperimentali della Nasa e gli ingegneri sono riusciti a collegarli ai computer di navigazione.
Con questo cambiamento finalmente in atto, Odysseus è sceso da un’orbita che sfiorava la Luna e si è guidato verso la superficie, puntando a un punto relativamente piatto tra tutte le scogliere e i crateri vicino al polo sud.
Il primato di Intuitive Machines
Intuitive Machines è diventata anche la prima azienda privata a realizzare un atterraggio lunare, un’impresa riuscita solo a cinque Paesi. Un’altra azienda statunitense, Astrobotic Technology, aveva provato a gennaio, ma non è mai riuscita a raggiungere la Luna e il lander è precipitato sulla Terra. Entrambe le aziende fanno parte di un programma sostenuto dalla Nasa per far ripartire l’economia lunare.
Astrobotic è stata tra i primi a congratularsi. “Un risultato incredibile. Non vediamo l’ora di raggiungervi sulla superficie lunare nel prossimo futuro”, ha dichiarato l’azienda tramite X.
Il segnale dal lander
Mentre si avvicinava l’ora designata per l’atterraggio, i controllori del centro di comando della società attendevano con ansia un segnale dalla navicella spaziale a circa 250.000 miglia (400.000 chilometri) di distanza. Dopo quasi 15 minuti, l’azienda ha annunciato di aver ricevuto un debole segnale dal lander.
Lanciato la settimana scorsa, il lander in fibra di carbonio e titanio, alto 4,3 metri, trasporta sei esperimenti per la Nasa. L’Agenzia spaziale americana ha finanziato l’azienda con 118 milioni di dollari per costruire e far atterrare il lander sulla superficie lunare, primo passo verso il previsto ritorno degli astronauti sul satellite naturale tra qualche anno.