Nell’ultimo anno, il contesto normativo sul fronte dei pagamenti digitali verso la PA si è evoluto significativamente: il Decreto Semplificazioni ha trasferito alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la gestione di PagoPA, la piattaforma di pagamenti elettronici volto a semplificare qualsiasi pagamento verso la Pubblica Amministrazione. La creazione di una Società per Azioni partecipata dallo Stato mira a “industrializzare” i prodotti e i servizi connessi alla piattaforma.
Nonostante gli analisti rilevino un quadro generale di avanzamento, sia nel numero di servizi attivati sia nelle funzionalità tecnologiche implementate, il progresso risulta ancora troppo lento e non compatibile coi tempi previsti dalla norma. I Comuni italiani, infatti, stanno ancora lavorando alla fase di implementazione dei servizi: a fine 2019 solo circa il 10% ha attivato tutti i servizi su pagoPA. Non solo: dove il servizio è già disponibile, viene scelto raramente come canale di pagamento dal cittadino: permane la resistenza nell’utilizzare i canali digitali e, più in generale, nel cambiare le modalità con cui si è sempre relazionato con la PA.
Questo white paper, fornito dall’Osservatorio eGovernment della School of Management del Politecnico di Milano, illustra i dati di un sondaggio condotto tra 529 Comuni italiani sui trend relativi ai pagamenti digitali. Leggendolo, scoprirete:
- come è cambiato il quadro normativo dei pagamenti digitali verso la PA
- che tipo di supporto richiedono gli enti per superare le difficoltà operative
- qual è la strategia per il successo nell’adozione di pagoPA
- quali canali di pagamento privilegiano i cittadini
- quanti servizi sono già stati attivati