LA COSTELLAZIONE

Galileo diventa future proof, in arrivo la seconda generazione dei servizi

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Saranno potenziati i satelliti di navigazione per offrire segnali e servizi di posizionamento ancora più precisi. Nel laboratorio di Navigazione presso Estec, Esa al lavoro sul ricevitore G2

Pubblicato il 19 Dic 2023

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Oggi, con 28 satelliti in orbita, Galileo è il sistema di navigazione satellitare più preciso al mondo, in grado di fornire un’accuratezza a livello di metri a più di quattro miliardi di utenti in tutto il mondo. Attualmente sono pronti per essere lanciati altri 10 satelliti Galileo, dopodiché si prevede che il primo dei satelliti Galileo di seconda generazione (G2) inizierà ad unirsi alla costellazione.

Satelliti G2: nuovi servizi

“Alla fine, tutto ciò che progettiamo ha l’obiettivo di portare benefici agli utenti”, spiega Jose Antonio Garcia Molina, a capo della sezione sistemi e tecniche di navigazione radio dell’Esa e responsabile della progettazione del segnale nello spazio G2 all’Agenzia: “Quindi, prima che i satelliti G2 siano pronti a offrire i loro nuovi servizi, dobbiamo confermare che il sistema e i segnali che abbiamo sviluppato forniranno effettivamente i benefici previsti”. Questo è il compito del ricevitore di prova che può catturare ed elaborare tutti i servizi e i segnali nello spazio di G2 per uso civile.

Due ricevitori di prova

Due ricevitori di prova per G2 sono stati progettati con contratti paralleli: uno da Gmv Madrid e l’altro da Airbus Defence and Space a Monaco. I dispositivi sono stati installati nel laboratorio di navigazione dell’Esa presso l’Estec, nei Paesi Bassi.

Per il momento, il ricevitore funzionerà esclusivamente con segnali simulati prodotti dai simulatori della costellazione G2, due dispositivi attualmente in fase di sviluppo da parte di Gmv/Orolia e Airbus/Ifen. In una fase successiva, i ricevitori saranno utilizzati con segnali satellitari reali durante i test di compatibilità delle radiofrequenze e dei sistemi, effettuati prima del lancio dei satelliti. Saranno inoltre impiegati per i test in orbita e per le prime correzioni di posizione in orbita, simili alla prima correzione di posizione G1 di 10 anni fa.

Parola d’ordine: flessibilità

“Uno dei motivi per cui il ricevitore utente di prova G2 è così prezioso è la sua flessibilità – spiega Enik Shytermeja, ingegnere per lo sviluppo tecnologico dell’Esa -. Può riprodurre le prestazioni di diversi tipi di ricevitori in vari ambienti simulati”. L’ingegnere di radionavigazione dell’Agenzia, Francesca Zanier, offre alcuni esempi: “Possiamo verificare come gli smartphone di base a singola frequenza lavoreranno con i segnali G2 sia in condizioni ottimali che in situazioni più difficili, come nei canyon urbani edificati. Possiamo anche simulare ricevitori automobilistici, sofisticati ricevitori multifrequenza utilizzati per i rilievi e ricevitori Internet of Things di fascia bassa con limiti di elaborazione e di potenza”.

Posizionamento più preciso al mondo

Il nuovo ricevitore è utilizzato per valutare i nuovi segnali e servizi che saranno sovrapposti a quelli tradizionali di Galileo nell’ambito dell’evoluzione del sistema, come i cosiddetti Quasi-Pilot e Data Signal che saranno introdotti con la Seconda Generazione di Galileo, dopo la fase iniziale di test positivi sulla Prima Generazione di Galileo. “Galileo fornisce già il servizio di posizionamento più preciso al mondo – conclude il capo dell’unità G2 system engineering dell’Esa Gustavo Lopez – ma siamo sempre impegnati a migliorarlo ulteriormente”.

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