“In questo momento stiamo puntando moltissimo sull’esplorazione spaziale. È un momento di transizione in cui l’orbita bassa terrestre viene data sempre più in gestione ad aziende private, quella che si chiama la commercializzazione, proprio per poterci spostare verso l’esplorazione lunare e poi, perché no?, verso quella su Marte che è ancora lontana ma verrà in un futuro spero molto prossimo”.
Così l‘astronauta dell’European Space Agency (Esa) Luca Parmitano, nel corso della cerimonia di conferimento della laurea magistrale honoris causa in Scienze e logistica del trasporto marittimo ed aereo da parte del Dipartimento di ingegneria dell’Università di Messina.
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Vita in orbita
“Gli astronauti amano fare scherzi l’un l’altro e una volta in occasione delle feste natalizie, che ho passato in orbita tra il 2019 e il 2020 abbiamo improvvisato un concertino di Natale in cui io e il mio equipaggio abbiamo suonato con vari strumenti che erano a bordo“, ha inoltre raccontato Parmitano: ”Abbiamo cantato le canzoni di Natale stonatissimi per ringraziare a terra l’equipaggio che si dedica a noi per fare in modo che la vita a bordo sia sicura, piena di attività e quindi era il nostro modo per ringraziare e augurare loro Buon Natale”.
Le motivazioni della laurea
L’etneo Parmitano, colonnello dell’Aeronautica militare e pilota collaudatore, è stato il primo italiano – e terzo europeo – ad aver ricoperto il ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale (Iss), durante la “Spedizione 61”. Parmitano ha ricevuto la laurea honoris causa “in riconoscimento delle abilità dimostrate dal siciliano di Paternò in campo aerospaziale e per aver dedicato la sua attività allo studio e alla sperimentazione scientifica oltre i confini nazionali, esplorando lo spazio extra atmosferico e la sua affascinante realtà”, si legge nelle motivazioni.
La lectio magistralis
Nella sua lectio magistralis dal titolo “Human Space Transportation and Logistics: present and future”, l’astronauta dell’Esa ha offerto una panoramica dei risultati raggiunti nell’esplorazione spaziale sottolineando anche i limiti che ancora l’uomo si trova ad affrontare in vista della prossima esplorazione lunare e di quella marziana.
Turismo spaziale
Sul turismo spaziale Parmitano ha invece detto che “è un’esperienza unica, che può davvero cambiare la visione non solo di se stessi ma anche del mondo. Ma al momento i costi sono ancora estremamente elevati. Ci sono voluti circa 70 anni, dal volo dei fratelli Wright per arrivare ai voli intercontinentali per tutti. Lo Spazio inizia a circa 100 km, quindi è un salto di dimensione. Non so rispondere quanto tempo ci vorrà, ma mi chiedo se valga la pena di pensare allo Spazio come destinazione turistica. Lo spazio non è un luogo confortevole, la Stazione spaziale internazionale non è un luogo confortevole, non da tutti i punti di vista. Bisogna adattarsi a dormire, non abbiamo comodi letti, abbiamo un menù variegato ma è sempre cibo precotto”.
Giovani e ricerca
Durante la consegna del riconoscimento, Parmitano si è rivolto ai giovani:” Non mi piace dare consigli, perché i consigli vengono dalla propria esperienza, ognuno di noi ha un percorso, un pregresso diverso dagli altri per cui il consiglio che vale per me sicuramente non può essere valido per altri. In generale dico sempre ai giovani di essere curiosi, di restare curiosi, perché la curiosità è il primo motore della ricerca. In secondo luogo capire in che campo possono diventare eccellenti perché, diventare bravi è un passo che ci aiuta nell’amare quello che facciamo e nel fare quello che siamo”.