C’è in prima fila Arobs Engineering, ramo per lo sviluppo software di Arobs Group con sede a Cluj (Romania), come principale partner industriale e leader del consorzio per la convalida delle specifiche tecniche, dell’architettura, dello sviluppo di codici e dei sistemi di collaudo per SpaceRider, il primo sistema europeo di trasporto spaziale riutilizzabile.
Queste attività saranno svolte nell’ambito del programma Space Rider finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa), che mira a fornire un sistema di trasporto spaziale integrato end-to-end economico, indipendente e riutilizzabile per l’accesso e il rientro di routine in orbita bassa.
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Dal progetto al collaudo
Arobs e i suoi partner condurranno attività per aiutare la missione SpaceRider a garantire la qualità delle specifiche, della progettazione, della codifica e del collaudo dei moduli software centrali sia per il modulo orbitale Avum (Aom) che per il modulo di rientro (Rm).
Dopo l’atterraggio, il modulo di rientro dello Space Rider sarà ricondizionato per il riutilizzo, in quanto è progettato per effettuare almeno cinque viaggi ciascuno della durata di circa due mesi. All’interno della stiva ad ambiente controllato, possono essere alloggiati fino a 600 kg di carico utile. Si prevede che il volo inaugurale avrà luogo verso la fine del 2024.
I test in orbita
Space Rider avrà il potenziale per consentire esperimenti in microgravità per prodotti farmaceutici, biomedicina, biologia e scienze fisiche. E ancora: dimostrazione e validazione di tecnologie in orbita per applicazioni la robotica, l’osservazione della Terra e le telecomunicazioni. Ma anche applicazioni di sorveglianza come il monitoraggio delle catastrofi terrestri e l’ispezione satellitare.
Sostenibilità spaziale
Di recente, Arobs Engineering ha annunciato di essere uno dei partner industriali di ClearSpace e dell’Esa a fornire una soluzione software integrata per il programma ClearSpace-1. Nel 2020, infatti, l’Agenzia spaziale europea aveva commissionato a ClearSpace la costruzione, il lancio e il volo di una nuova missione di deorbita per trovare e catturare un grande detrito in orbita, per poi pilotare in sicurezza l’oggetto nell’atmosfera terrestre.