Disco verde al consorzio europeo per la realizzazione della costellazione satellitare Iris 2. Ne fanno parte le principali e più grandi aziende del settore spaziale del Vecchio Continente. Ma questa partnership incoraggerà anche la partecipazione di startup, mid-caps e Pmi.
Un pool di players dell’industria spaziale e delle telecomunicazioni hanno formato un consorzio per rispondere al bando di gara che l’Unione Europea si appresta a lanciare per sviluppare la sua costellazione Iris 2 una flotta di satelliti per comunicazioni sicure.
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Le aziende in prima fila
Il consorzio è guidato dai produttori di satelliti Airbus e Thales Alenia Space e dagli operatori Eutelsat, Hispasat e Ses, secondo quanto annunciato in un comunicato congiunto. Il consorzio, di cui fanno parte anche Deutsche Telekom, OHB, Orange, Hisdesat, Telespazio e Thales, “incoraggerà le start-up, le società a media capitalizzazione e le pmi ad aderire al partenariato, al fine di rendere il settore spaziale europeo più innovativo e competitivo e per proporre nuovi modelli economici”.
Connessione sicura
Progetto faro dell’Unione Europea nello spazio dopo i programmi Galileo (posizionamento satellitare) e Copernicus (monitoraggio climatico), il progetto Iris2 prevede una rete di satelliti multiorbitali, di cui 170 in orbita bassa da lanciare tra il 2025 e il 2027.
Questo maxi progetto dovrà consentire ai 27 Paesi dell’Ue di disporre di connessioni sicure, in particolare per uso militare e anche in caso di inabilità delle infrastrutture terrestri, in un contesto di accresciute minacce alla sicurezza informatica. La costellazione risponde anche alla necessità di porre fine alle zone bianche senza connessione a banda larga in Europa.
Investimento da 6 miliardi
Il costo di Iris 2 è stimato in 6 miliardi di euro, di cui 2,4 miliardi proverranno dal bilancio dell’Ue e 750 milioni dall’Agenzia spaziale europea, con il settore privato che dovrebbe completare il finanziamento.
Con questo budget, Iris 2 fornirà soluzioni di connettività resilienti e sicure ai governi per proteggere i cittadini europei e fornirà servizi commerciali nell’interesse delle economie e delle società europee. Rafforzerà inoltre la politica di partenariato dell’Ue offrendo la propria infrastruttura all’estero.