Il Gran Sasso Science Institute (Gssi) ha assegnato a Officina Stellare la commessa per la progettazione, l’ingegnerizzazione e la realizzazione del telescopio parziale Terzina che andrà a bordo della sonda scientifica Nuses (Neutrinos and Seismic Electromagnetic Signals), missione guidata dallo stesso istituto aquilano insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e all’Università di Ginevra. La commessa ha una durata di 24 mesi per un valore di 1,95 milioni e servirà a realizzare uno dei due strumenti scientifici destinati a salire sul Nuses.
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Terzina e Zirè
Oltre infatti a Terzina, ci sarà anche Zirè, il cui nome è ripreso da un tradizionale gioco di piazza aquilano. Quest’ultimo studierà la possibile correlazione tra i flussi di raggi cosmici a bassa energia (elettroni, protoni e nuclei atomici) nella fascia di Van Allen e gli eventi sismici terrestri mappando i fenomeni di interazione tra magnetosfera, ionosfera e litosfera terrestre. Osserverà anche i raggi gamma e X prodotti da strutture astrofisiche galattiche ed extragalattiche, e la caratterizzazione di fenomeni atmosferici violenti.
Telescopio di nuova concezione
Terzina invece, del quale si occuperà Officina Stellare, è un telescopio di nuova concezione che consentirà la rivelazione di emissioni Cherenkov (radiazione visibile/ultravioletta) prodotte dall’interazione dei raggi cosmici ad alta energia con l’atmosfera terrestre e visibili attraverso deboli lampi di luce. Vi riuscirà grazie al Silicon Photo Multiplier (SiPM), un sensore fotomoltiplicatore al silicio che sfrutta fotodiodi Spad (Single-Photon Avalanche Diode) e l’Infn sta studiando da tempo, in particolare presso la sua sede di Catania.
Dall’orbita bassa
Una volta realizzato, il telescopio sarà integrato da Thales Alenia Space Italia sul satellite che si basa sulla piattaforma Nimbus e opererà in orbita bassa, a circa 600 km di altezza. Non sono ancora noti invece il vettore, la data e il luogo del lancio. Il progetto Nures, guidato dal Gssi e dall’Infn, è finanziato dal Governo Italiano e dal Ministero dello Sviluppo Economico e, secondo gli scienziati, permetterà di trasferire in orbita metodologie di indagine prima possibili solo a Terra aprendo la strada a programmi di ricerca ancora più ampi e ambiziosi.
Osservazione e ricerca
“È un conseguimento che ci rende particolarmente soddisfatti. Dopo i numerosi contratti siglati nelle ultime settimane relativi ad applicazioni legate in particolare all’Osservazione della Terra in alta risoluzione, con l’innovativo strumento Terzina per la missione Nuses, Officina Stellare conferma le proprie capacità e la propria anima di innovazione tecnologica anche come supplier di payload spaziali per scopi scientifici e sperimentali” ha dichiarato Gino Bucciol, vice presidente Sviluppo Business e co-fondatore di Officina Stellare.