La rete Eu GovSatCom si prepara a diventare operativa nel 2024 e, per darne un assaggio, il consorzio Entrusted è sbarcato a Roma presso la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana il 2 e 3 marzo scorsi dando una dimostrazione sulle sue capacità attraverso quattro utilizzi tipo, sperimentati dal vivo di fronte ai membri del consorzio e del Network of Users, ovvero i rappresentanti degli utenti attuali e potenziali dei servizi GovSatCom, esperti e decisori.
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A Roma con 4 casi di prova
La sperimentazione è stata effettuata in tempo reale, su uno scenario operativo e sfruttando le connessioni satellitari. Il primo caso ha visto un veicolo terrestre collegarsi in movimento ad un terminale terrestre in uno scenario di emergenza, mettendo insieme la connettività fornita dal satellite Athena-Fidus e il sistema nazionale del Lussemburgo. Il secondo caso è stato condotto dalla stessa agenzia spaziale lussemburghese simulando un disastro naturale o un conflitto utilizzando il satellite Govsat-1 di proprietà del governo e della Ses.
Dai disastri agli scenari militari
Il terzo scenario ha visto protagonisti i ministeri greci della Governance Digitale e della Difesa che hanno tenuto una videoconferenza criptata attraverso due satelliti, utilizzati anche dalle forze armate greche, operati dalla Hellas Sat tra tre delegazioni Ue e il Ministero degli Affari Esteri. Il quarto caso ha visto l’Agenzia di Difesa Europea presentare un modello operativo di condivisione utilizzato nelle operazioni militare nell’ambito della Eu Common Security and Defence Policy per missioni civili e militari.
Si parte degli stati membri
Il test multiplo ha messo in luce la capacità della rete di assicurare comunicazioni continue e sicure, elemento essenziale per la resilienza, l’autonomia e la sovranità europee, soprattutto in un contesto geopolitico in evoluzione come quello che stiamo vivendo. La rete GovSatCom farà leva innanzitutto sulle risorse dei singoli stati membri e dagli operatori privati. Successivamente, ne implementerà altre integrando reti composte da satelliti operanti dalle orbite geostazionarie, medie e basse.
Iris2 parte di GovSatCom
Seguirà questo schema, facendo parte a pieno titolo del sistema GovSatCom, anche Iris2 per la quale l’Unione Europea ha stanziato 2,4 miliardi di euro e che sarà composta da circa 170 satelliti in bassa orbita che diventeranno operativi tra gli anni 2025 e 2027. Sarà caratterizzata da un’architettura modulare e tecnologie di crittografia avanzate permettendo a tutte le agenzie, gli enti e i corpi governativi di comunicare in modo sicuro e riservato anche in caso di disastro o indisponibilità di infrastrutture terrestri.
L’Euspa al timone
Dello sviluppo di Eu GovSatCom e delle parti di cui è composto si sta occupando l’Euspa, impegnata nell’implementazione dello Union Secure Connectivity Programme, l’infrastruttura che ne sarà il fondamento e formerà, con gli elementi di cielo e di terra, la rete che permetterà comunicazioni sicure tra tutti gli utenti autorizzati, prima di tutto i governi e tutte le loro rispettive emanazioni operative.