Anche lo spazio europeo ha il suo indice azionario. Si chiama Helios Space Index, è gestito da Euronext ed è nato per iniziative della Commissione Europea, l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e la società di investimenti Promus Ventures. È attivo dal 24 gennaio e nel suo portafoglio conta al momento 54 aziende quotate con sedi in Unione Europea, Norvegia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.
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Semplicità e immediatezza
Euronext Helios Space Index migliorerà l’incontro tra gli investitori e le aziende rendendo più immediata, semplice e trasparente la comunicazione tra l’industria e il mercato. Le società quotate avranno così maggiore visibilità e la possibilità di raccogliere capitali più ampi e in modo più veloce per sostenere i loro piani di crescita mentre gli investitori, soprattutto quelli che non hanno ancora puntato gli occhi sul settore aerospaziale, potranno valutare di farlo.
Canali finanziari più veloci
Le start-up inoltre troveranno il modo per finanziare le proprie idee lanciando i loro titoli attraverso offerte pubbliche d’acquisto (Opa), ma soprattutto la grande industria potrà trovare più rapidamente i capitali necessari per tutti i programmi di sviluppo, le infrastrutture e i servizi che riguardano lo spazio alla luce delle prospettive di crescita del settore, guidata soprattutto dal crescente coinvolgimento di società private e di iniziative commerciali.
Scelte da Esa, selezionate da Euronext
Ci si attende dunque un’attività di intensificazione delle Opa e di interesse per questo indice che raccoglierà le blue chip del mercato aerospaziale europeo. Per entrarvi infatti servirà un alto livello di performance industriali e finanziarie unito alle capacità di andare incontro alle aspettative degli investitori. Tali aziende sono state individuate primariamente dall’Esa e selezionate da Euronext per essere inserite nell’Helios Space Index.
Le blue chip dello spazio europeo
In definitiva, il nuovo indice sarà il Nasdaq, il Dow Jones o il Nikkei del settore spaziale europeo, il barometro che fornirà una rappresentazione sintetica ed un riferimento verso il mercato permettendo di valutarne le performance e dunque l’appetibilità anche in rapporto ad altri settori, forniti storicamente di indici analoghi. Questo vale non solo per i grandi investitori, ma anche per quelli singoli che tutt’ora ignorano o non sono ben informati su quanto valga e quali siano le prospettive dello spazio.
Esordio positivo
L’obiettivo è dare valore e opportunità maggiori a tutte le aziende (cosiddette upstream e downstream) che ruotano intorno allo spazio e allo sfruttamento di tutte le risorse che esso mette a disposizione. Le prime mosse sono positive: dalla prima indicazione fornita il 20 gennaio scorso e pari a 4.450,54, l’indice (cliccare qui per consultarlo) ha mostrato una tendenza costante al rialzo chiudendo venerdì 3 marzo a 4.783,30 e aprendo stamane in ulteriore rialzo, oltre quota 4.800.