Leonardo punta su Israele e sull’innovazione con due accordi che puntano a rafforzare le relazioni con il paese mediorientale e ad alimentare con nuove idee, nuove tecnologie e nuovi business all’interno dei settori nel quale il gigante italiano è attivo ovvero difesa, cybersicurezza, aeronautica, intelligence e spazio.
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Due accordi mirati
Il primo accordo è con l’Israel Innovation Authority (Iia), agenzia pubblica indipendente che supporta, dal punto di vista sia tecnico sia finanziario, i progetti innovativi promossi da start-up, aziende mature e anche università israeliane e internazionali. Il secondo è invece con Ramot, Technology Transfer Company per la valorizzazione della proprietà intellettuale dell’Università di Tel Aviv che conta 30mila studenti, di cui 16mila ricercatori.
Si parte subito
Questi due accordi troveranno pronta applicazione con un’attività di reclutamento di start-up in occasione della seconda call internazionale del Business Innovation Factory (Bif) di Leonardo, programma di accelerazione di Leonardo lanciato il 24 gennaio e dedicato a startup con soluzioni innovative nei settori simulation and gamification e networking & cybersecurity. Una delle cinque tappe del programma promozionale si svolgerà proprio a Tel Aviv il prossimo 28 febbraio.
Fissare i principi di cooperazione
Con Ramot saranno inoltre fissati i principi per l’attivazione della cooperazione su progetti di ricerca sponsorizzati da Leonardo e realizzati dalla Tel Aviv University e per i quali Leonardo definirà aree di ricerca e di interesse, indicando le linee guida bando di proposte dedicato ai ricercatori dell’Università. Ramot sta investendo attualmente in oltre 100 startup e con aziende per progetti di ricerca applicata utilizzando anche i fondi dell’Iia.
La “start-up nation”
Le partnership, promosse da Leonardo e sostenute e coordinate dall’Ambasciata d’Italia in Israele, con il contributo dell’Ambasciata d’Israele in Italia e la Missione Economica d’Israele a Milano, mirano ad attingere a piene mani in quella che è stata definita la “start-up nation” per i suoi numeri: 7mila start-up, circa 430 fondi di venture capital operanti nell’innovazione, 100 acceleratori e 37 incubatori per un ecosistema che genera il 15,3% del Pil e il 54% dell’export di Israele.
Attività strategiche
I due accordi stabiliti con Iia e Ramot si inseriscono nel piano strategico Be Tomorrow 2030 di Leonardo che punta al rafforzamento dei rapporti con istituzioni, università e soggetti privati per creare partnership strutturali con l’obiettivo di alimentare i processi di innovazione tecnologica e di business. L’accordo con l’Iia rientra anche nel programma R&D and Pilot Collaboration with Multinational Corporation (MNCs) dell’Autorità, lanciato nel 2005 con l’obiettivo di promuovere ambiziose collaborazioni tra grandi multinazionali e le più innovative aziende israeliane.