In questo periodo si sprecano webinar, conferenze, libri dove tutti vogliono dire la loro sulla space economy. Intanto l’’Italia ha un disperato bisogno di una cabina di regia sulla space economy, dove ci siano tutti gli stakeholder sia pubblici che privati. Allo stesso modo, necessita di un impulso legislativo non solo a carattere pubblicistico, ma anche a carattere privatistico, per aggiornarsi a nuove responsabilità derivanti da nuove dinamiche nelle costruzioni spaziali. Ma c’è forse un altro bisogno impellente: quello di creare un pensiero e una formazione economica, e in qualche caso geopolitica, adeguata sul tema.
Indice degli argomenti
La complessità dell’industria spaziale
L’industria dello spazio è complessa. Infatti, è uno dei pochi settori che per un investitore può essere considerato un metatrend, perché nei suoi diversi verticali unisce diversi megatrend che nel caso italiano sono fusi con una grande tradizione spaziale e manifatturiera. Proprio per quello rappresenta una grande opportunità di crescita, di innovazione e di leadership.
L’importanza della formazione
Per quanto riguarda la formazione sia didattica che di pensiero sarebbe auspicabile, ad esempio, la nascita di una ‘Scuola di Guerra economica’ ispirata a quella creata in Francia dopo il rapporto Martre del 1994, con la quale si cambiò la percezione dell’opinione pubblica francese sul ruolo dell’intelligence economica. Nel caso dell’aereospazio italiano dovrebbe dare vita un ambiente relazionale – nel quale convivono economia, finanza e istituzioni nazionali e territoriali – più simile a un acceleratore di imprese che a un’organizzazione di stampo militare.
Il coinvolgimento degli stakeholder
È fondamentale che tale contesto, nel quale le diversità sono un valore aggiunto, si rivolga alla società civile, integrando le varie forme di informazione e divulgazione economica, non solo del mondo ‘space’, e coinvolgendo anche le industrie. Non solo le grandi imprese, ma soprattutto le medie imprese, sia quelle del settore sia quelle che non lo sono ma possono entrarci, in quanto primi operatori economici ad operare nel mondo: gli enti territoriali e l’accademia.
Il sostegno alle imprese
È affascinante pensare a oggetti nello spazio che offrono servizi e aumentano la qualità della vita sulla Terra, come ad esempio le costellazioni di satelliti come One Web e Starlink, ma prima di mettersi a disquisire sulla ricaduta economica, bisogna avere ben chiaro che lanciatori, stazioni spaziali, satelliti piccoli e grandi, vanno costruiti, e sono costituiti da migliaia di pezzi. Specialmente in Italia, abbiamo un certo numero di imprese che vanno sostenute, sviluppate e fatte crescere, prendendole per mano in un salto culturale, organizzativo e dimensionale.
Guardare allo spazio con un occhio all’ebitda
Trattandosi in molti casi di PMI essenzialmente familiari, segnaliamo che attualmente ancora nessuna business school italiana tra quelle che fanno parte di classifiche internazionali ha pensato che ci sia un bisogno e una conseguente domanda insoddisfatta di formazione, anche in vista di passaggi generazionali di un vivaio di imprenditori/manager, capaci di comprendere nella complessità di questo mondo il duplice ruolo tecnologico ed economico della filiera dell’aereospace italiano in chiave di crescita e miglioramento dell’ecosistema produttivo. In sostanza, se abbiamo a disposizione dei grandissimi ingegneri, per il futuro abbiamo bisogno di persone che guardino allo spazio con un occhio anche all’Ebitda.
Una nuova generazione di imprenditori
Concludendo, lo spazio necessariamente passa per la difesa, ma anche per l’intelligence economica e geopolitica e attraverso la costituzione di nuove generazioni di imprenditori, dotati di una grande formazione tecnologica ed aziendalistica. La space economy è strategica e non è solamente un argomento di moda : è qualcosa di estremamente strategico per il futuro del paese, con ricadute occupazionali e industriali incredibili.