Orgoglio tricolore. L’Esa ha scelto i nuovi astronauti europei e due sono italiani. La Classe 2022 sarà composta da 5 astronauti effettivi e da 12 componenti di riserva. Tra questi ci sono anche Anthea Comellini, 30 anni, bresciana e ingegnere aerospaziale, e Andrea Patassa, 31 anni, spoletino e capitano dell’Aeronautica militare.
Annunciati dal direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, e salutati da Giorgio Saccoccia, presidente dell’Asi (Agenzia spaziale italiana), i nuovi selezionati vanno ad affiancare gli altri astronauti già in servizio all’Esa e che vede tra i componenti i connazionali Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano e Roberto Vittori. Loro tre sono le nostre punte di diamante, avendo già partecipato a missioni sulla Stazione spaziale internazionale (Iss).
Ma non è tutto: a coronamento del successo del Consiglio ministeriale dell’Esa di Parigi, all’Italia è stato garantito un volo sul Lunar Gateway per un astronauta di casa nostra della classe 2009.
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Aumentano i fondi dell’Italia all’Esa
Al vertice triennale di Parigi è stato definito il bilancio economico di questa tornata ministeriale dell’Esa che ha portato a un contributo totale complessivo di 16,9 miliardi di euro. L’impegno dell’Italia sarà superiore ai tre miliardi di euro sui prossini cinque anni, con un incremento superiore al 20% rispetto alla precedente ministeriale del 2019. Tale ammontare rappresenta circa 18,2% del contributo globale dei 22 Stati Membri ed assesta il posizionamento dell’Italia al terzo posto rafforzato dopo Germania e Francia.
Spiega Saccoccia: “La strategia di investimento adottata dall’Italia in questa ministeriale è stata orientata ad un consolidamento del posizionamento complessivo nazionale in Europa e ad un incremento delle opportunità per l’Italia per competere nei settori a forte crescita dello Spazio, quali l’osservazione della Terra, l’esplorazione umana e robotica, il trasporto spaziale”.
Urso: “Tutelati gli interessi delle nostre aziende”
Da un primo bilancio della riunione del Consiglio a livello ministeriale dell’Esa, emerge che l’Agenzia ha deciso di rafforzare la posizione europea in campo internazionale per raggiungere la competitività e l’indipendenza nello Spazio.
“La ministeriale Esa si è conclusa dopo due giorni di intensi lavori – ha detto il ministro delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso, fresco della delega ricevuta dal Governo per il settore dell’aerospazio e che ha guidato la nostra delegazione al summit di Parigi -. Possiamo dirci soddisfatti perché abbiamo tutelato gli interessi della ricerca, dell’innovazione e dell’intera filiera industriale fatta sia di grandi imprese, player mondiali, sia delle nostre Pmi. Siamo inoltre fiduciosi che, anche sulla base della dichiarazione congiunta firmata con Francia e Germania, si è imboccata la strada giusta per costruire il futuro dello Spazio in Europa, nel quale l’Italia avrà un ruolo da protagonista”.
Esplorazione sulla Luna e su Marte
Nei due giorni di lavoro, la delegazione italiana ha lavorato sui principali dossier che l’Esa ha proposto in questo round di negoziati. In particolare, sulla ripresa del programma di esplorazione marziana, a guida italiana, ExoMars, che permetterà all’Europa di atterrare su Marte dopo lo stop forzato dovuto alla aggressione all’Ucraina e alla conseguente interruzione dei rapporti con la Russia su questa missione.
L’Italia ha inoltre sottoscritto l’avvio di un nuovo programma, Moonlight, mirato allo sviluppo di un sistema di telecomunicazioni e navigazione lunari con i servizi associati, come nuovo contributo europeo al programma Artemis della Nasa, su cui si è registrata una forte convergenza con il Regno Unito.
Programmi Vega e Future Eo
Capitolo significativo è anche il trasporto spaziale, per il quale si è confermata la sottoscrizione del programma Vega per il miglioramento dell’attuale versione del razzo Vega C, che la continuazione dello sviluppo di vettore Vega E fino al completamento e che rappresenta una quota sostanziale del contributo ai programmi Esa per i prossimi anni. Nel settore dell’osservazione della Terra, un campo nel quale l’Italia ha un peso rilevante a livello internazionale, è stato sottoscritto tra gli altri il programma Future Eo.