“Reagire alle crisi con prontezza e flessibilità significa anche, sul piano interno, adeguare il nostro strumento militare per conseguire o consolidare le capacità necessarie ad affrontare i nuovi scenari. Scenari e terreni di impegno nei quali spesso è difficile operare una distinzione o una separazione netta tra ciò che è militare e ciò che è civile. Penso ai nuovi domini: lo spazio, la dimensione cibernetica, e anche lo spazio subacqueo”. A dirlo è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha parlato in occasione del Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate dal palco sul lungomare Nazario Sauro a Bari.
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Il ruolo dei militari italiani
“Su queste frontiere, alcune delle quali ancora poco esplorate, si sta già giocando una competizione internazionale serrata, la cui posta in gioco ha molto a che fare con la nostra sicurezza – aggiunge il capo dello Stato – I nostri militari e il mondo della difesa hanno competenze e professionalità per svolgere un ruolo di primo piano in queste sfide“.
La difesa comune europea
Poi il presidente ha affrontato anche il tema della difesa comune dell’Unione europea: “Non è un caso se tra i primi obiettivi cui si dedicarono i padri fondatori dell’Europa vi fosse la Difesa comune – afferma – Alcuni passi sono stati compiuti, ma troppo poco e troppo lentamente. Questo resta un grande obiettivo per il quale l’Italia può dare un importante contributo, sia in sede politica, sia attraverso il patrimonio tecnologico e industriale di cui dispone. Nella convinzione che investire nella Difesa europea significa anche rafforzare l’Alleanza Atlantica nel suo pilastro continentale“.