L'ANALISI

Difesa, un attacco hacker può fare più danni di un caccia-bombardiere

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Secondo l’insight report della banca d’investimento Klecha & Co, la supremazia tecnologica sarà essenziale per il successo delle operazioni militari. Ma l’Europa dovrà darsi un modello di finanziamento alla stregua di quello americano per spingere le iniziative. Nove gli ambiti di innovazione essenziali per il futuro

Pubblicato il 19 Ott 2022

Nicola Desiderio

Un caccia-bombardiere F-35 è più vulnerabile ad un attacco informatico che ad un missile. Per questo il settore della Difesa si sta orientando fortemente verso l’innovazione tecnologica e sta attraendo sempre di più forti finanziamenti da parte sia di enti governativi sia di investitori istituzionali o venture capital. Questo perché la superiorità tecnologica viaggerà sempre più in parallelo con quella militare.

Lo slancio è già presente

È quanto rilevato ed analizzato da Emerging Defence Technologies: Disrupting the Face of Future Warfare, insight report realizzato da Klecha & Co., banca d’investimento paneuropea indipendente specializzata in settori ad alta tecnologia che quantifica per i prossimi 5 anni in 2,7 miliardi di euro lo stanziamento della European Defence Agency, in 600 milioni quelli della Us Air Force mentre l’esercito statunitense sta lavorando allo sviluppo di 685 progetti di intelligenza artificiale. L’Unione Europea sta inoltre seriamente studiando il modello di finanziamento statunitense che, pur interessando scopi governativi, riesce ad attrarre una grande quantità di capitali privati.

I fondi si muovono

Washington lo ha fatto con gli unicorni della piattaforma Sharpe, le sei start-up specializzate in tecnologia applicate alla difesa che in pochi mesi hanno raggiunto una valutazione di oltre un miliardo di dollari. Le varie iniziative a sostegno dell’innovazione nel settore europeo della Difesa sono riunite nell’ambito dell’Eudis (Eu Defence Innovation Scheme) il quale può contare su oltre 2 miliardi di euro dei quali 1,46 dallo European Defence Fund, 90 milioni dagli stati membri e 500 milioni dal fondo Defence Equity Facility che mira a potenziare il supporto finanziario a start-up e piccole e medie imprese specializzate in tecnologie di Difesa per compensare la tradizionale scarsità di capitale di rischio che invece è abbondante dall’altra parte dell’Atlantico in molti ambiti.

I 9 ambiti tecnologici essenziali

A prescindere dai sistemi di finanziamento e dalla loro evoluzione, il report di Klecha indica i 9 ambiti tecnologici più importanti per il settore militare e chi saprà dominarli possiederà la supremazia militare. Di seguito ecco quali sono.

  1. Intelligenza artificiale. La sua importanza è trasversale in tutti gli ambiti. Scrivere gli algoritmi migliori, capaci di elaborare nel modo più veloce una grande quantità di dati, permetterà ai sistemi di prendere le decisioni migliori in funzione dell’obiettivo e, allo stesso tempo, prevedere le azioni degli avversari in base alle variabili metereologiche, ambientali e metodologiche. Le flotte potranno prendere rapidamente decisioni autonome e i droni fare altrettanto dialogando con quelli dello stesso sciame.
  2. Big Data. Il settore è strettamente correlato all’Intelligenza Artificiale, in particolare per l’apprendimento automatico (machine learning), in modo da prevedere meglio gli eventi futuri e le possibilità. Questo grazie alla filtrazione di informazioni tra i dati di massa da e-mail, Gnss, immagini satellitari, fogli di calcolo, documenti Pdf e dati dei social media. L’analisi dei big data viene già utilizzata dai militari per creare sistemi di simulazione che assistono le operazioni, l’addestramento e la pianificazione dei piani d’azione.
  3. Robotica e sistemi autonomi (Ras). Le operazioni militari dipendono già dai robot e dai sistemi autonomi (Robotics Autonomous Systems) e tale dipendenza crescerà sempre di più modificando il modo in cui saranno condotti i conflitti.  Non si parla solo di droni, ma anche di macchine autonome con funzioni logistiche che aiutano i soldati a spostare carichi pesanti, a operare rifornimenti e a supportare un reggimento in caso di evacuazione. Le interfacce uomo-macchina come gli esoscheletri stanno migliorando la forza e la resistenza dei soldati. Il settore ha un potenziale enorme tanto che, secondo stime, arriverà a valere 52 miliardi di dollari entro il 2027.
  4. Tecnologia aerospaziale e satellitare. La competizione per lo sfruttamento dello spazio a scopo militare è iniziata già da tempo tra Stati Uniti, Russia e Cina. Lo sviluppo di sistemi d’arma ipersonici (Hws, Hypersonic Weapon Systems) ha di fatto avviato una nuova guerra fredda spaziale. I sistemi di erogazione ipersonica, capaci di viaggiare a velocità superiori a Mach 5 (6.174 km/h), avranno implicazioni dirette per la sicurezza e la Difesa. Tale tecnologia è destinata a rivoluzionare il combattimento in combinazione con l’Intelligenza Artificiale, il calcolo quantistico e i sistemi autonomi.
  5. Cyber Warfare. Ovvero la guerra informatica che, stando anche alle cronache degli ultimi mesi, rappresenta un pericolo già presente ed evidente reso ancora più forte dalla interconnessione informatica. Le lacune della sicurezza rendono il terrorismo informatico una realtà poiché la rete offre il percorso dove criminali e attivisti politici possono agire. Si prevede che entro il 2025 i criminali informatici riusciranno ad armare gli ambienti di tecnologia operativa (Ot) per ferire o uccidere le persone. Dunque non c’è più tempo da perdere per aumentare la sicurezza in ambito cibernetico e diffondere le blockchain.
  6. Internet of Military Things (IoMT). È un sottoinsieme dell’Internet of Things ed è utilizzato nelle operazioni militari e di combattimento. L’IoMT si riferisce a un’ampia categoria di dispositivi con interfacce virtuali o informatiche che sono in grado di rilevare, apprendere e agire in modo intelligente. Fanno parte di questa categoria: sensori, veicoli terrestri, robot, veicoli aerei senza equipaggio (Uav), indumenti, munizioni, armature e altre tecnologie all’avanguardia.
  7. Tecnologie immersive. L’avvento del Metaverso ha reso le piattaforme immersive più realistiche e forniscono ai militari una strada alternativa per realizzare simulazioni di guerra più realistiche. La realtà aumentata (Ar) e la realtà virtuale (Vr) possono migliorare l’abilità cognitiva dei soldati e le loro performance di addestramento virtuale e sul campo.
  8. Tecnologia quantica. La Difesa applicherà tale tecnologia a diversi ambiti tra cui il supercalcolo, la distribuzione di chiavi crittografate, la criptoanalisi, la decodifica e la sorveglianza. Il potenziale è elevatissimo, ma sarà necessario non poco tempo per lo sviluppo dei computer quantici. Il loro apporto sarà decisivo in vari ambiti: dalla cybersecurity, alla rilevazione dei movimenti di veicoli sottomarini attraverso l’analisi dei campi magnetici.
  9. Nanotecnologia. La nanotecnologia servirà a creare materiali leggeri per l’esercito per veicoli, sistemi di camuffamento e giacche multifunzionali, in grado di proteggere i soldati da colpi di arma da fuoco, attacchi biologici e chimici. Saranno dotate anche di dispositivi di comunicazione e sensori per il controllo dei parametri vitali. I nanotessuti possono ridurre la forza dei proiettili, respingere fumi tossici e agenti patogeni, ridurre l’impatto del calore e del suono, auto-guarire e fornire farmaci a chi li indossa.

I capitali privati per la Difesa

“L’Europa deve accelerare sul fronte dell’innovazione tecnologica al servizio della Difesa. Abbiamo i talenti, le idee e la finanza per farlo e l’attuale contesto – afferma Stephane Klecha, cofondatore e Managing Partner di Klecha & Co. – evidenzia che affrontare questa priorità non è più rimandabile. Nel solo ambito della cybersecurity, gli attacchi cui assistiamo quotidianamente sono sempre più significativi. Ora è il momento anche per i capitali privati di puntare con più decisione sulle tecnologie al servizio della difesa. La finanza, in tal senso, deve credere di più anche nelle start-up, sull’esempio di quanto si sta realizzando in ambito governativo e militare sia in Europa che negli USA. In queste imprese si possono trovare le nuove soluzioni tecnologiche che ridefiniranno ulteriormente il settore della Difesa”.

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