L'ACCORDO

Yahsat investe in eSat: focus sui chip per il collegamento via sat

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L’operatoredi Abu Dhabi acquisisce una quota di minoranza dalla startup di San Diego che sta sviluppando un microprocessore che permette ai dispositivi mobili di collegarsi direttamente ai satelliti in orbita geostazionaria

Pubblicato il 13 Ott 2022

Nicola Desiderio

Yahsat eSAT

Yahsat, ha annunciato un proprio investimento di eSat, società californiana fondata nel 2017 che sta sviluppando un chip che permette ai dispositivi mobili di collegarsi direttamente con satelliti in orbita geostazionaria.

Meglio i satelliti Geo dei Leo

L’accordo, i cui termini economici non sono stati comunicati, permette all’operatore satellitare con sede negli Emirati Arabi Uniti di prendersi una quota di minoranza della società di San Diego e, ancora una volta, dimostra l’interesse rappresentato dalle tecnologie che consentono la connettività diretta tra gli smartphone, i tablet e i dispositivi IoT a bassa potenza e le reti spaziali con la differenza che eSat punta a sfruttare quelle geostazionarie che agiscono in banda L e non quelle a bassa orbita che sfruttano invece prevalentemente le bande Ka e Ku.

Vantaggi di tempo ed economici

La tecnologia messa a punto dalla società californiana conta così di essere molto più economica controllando la latenza al di sotto dei 2 secondi, dunque ad un livello ancora accettabile per servizi che implicano lo scambio di messaggi e la localizzazione. L’obiettivo di Yahsat è integrare questa tecnologia con la propria rete di telefonia satellitare Thuraya, acquisita nel 2018, che si appoggia su due satelliti geostazionari alquanto datati per coprire l’area che va dall’Europa all’Asia-Pacifico e sul roaming per la zona delle Americhe.

Cambiare chip o attraverso Ota

L’azienda degli Emirati Arabi Uniti sta però provvedendo ad attrezzarsi con un altro satellite, che l’Airbus sta realizzando e che dovrebbe essere lanciato su un vettore SpaceX nel 2024 con l’opzione per un secondo. Il partner tecnico è Inmarsat ed eSat afferma che è possibile fornire ai dispositivi terrestri la connettività alle reti Geo sia agendo sull’hardware – a questo scopo sarebbero già in corso colloqui con i maggiori costruttori di dispositivi – sia con aggiornamenti software. Altro modo, che sarà testato, è quello di approntare hotspot specifici.

Sul mercato già nel 2023

L’attività di sperimentazione, inizialmente prevista per la metà del 2022, inizierà nel primo quarto del 2023 con l’obiettivo di un lancio software già entro la metà dell’anno e la comparsa entro la fine dei primi dispositivi abilitati a collegarsi alla rete geostazionaria in banda L di Yahsat. Questo è quanto dichiarato dal ceo di eSat, Rick Somerton che ha firmato l’accordo con il suo corrispettivo di Abu Dhabi, Ali Al Hashemi. Si prevede che il mercato dell’Iot satellitare crescerà nei prossimi 5 anni del 22% su base annua raggiungendo 525 miliardi di dollari e Yahsat conta di raggiungere un fatturato di 6 miliardi nello stesso periodo.

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