L’industria dei satelliti, dopo un periodo di ristrutturazioni e accorpamenti, sta per avere una forte accelerazione tanto che genererà un volume d’affari pari a 124 miliardi di dollari nel 2031 grazie soprattutto alla crescita dei servizi di connettività la cui quota crescerà dal 15% al 42% mentre scenderanno quelli video.
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Video giù, dati molto su
È quanto sostiene Euroconsult nello studio Satellite Connectivity and Video Market che vede nella feroce competizione del mercato uno dei fattori di cambiamento destinati a imprimere una grande accelerazione nei conti, ma soprattutto nella struttura del settore. Accanto alla caduta del numero di utenti diretti per la tv satellitare (-26 milioni entro il 2031) e dei canali (-8.500) e un calo del fatturato da 92 a 72 miliardi di dollari (-21%), vede più che triplicare quello per i servizi di connessione dati (da 16 a 51 miliardi di dollari, +215%) portando il cumulato da 108 a 124 miliardi (+14%) e il rapporto tra i due segmenti passare da 15-85 a 42-58.
Dinamica profitti ancora più favorevole
Proporzionalmente è destinata a crescere ancora di più la capacità di generare profitti: per il segmento video si passerà da 5,3 a 3,3 miliardi di dollari (-38%), per quello dei dati da 4,8 a 19,1 miliardi (+298%). Queste prospettive stanno spingendo sempre di più gli operatori verso le reti satellitari non geostazionarie la cui importanza sta cambiando gli assetti dell’industria satellitare, in particolare quella capace di operare ad orbite differenti, come quella che verrà fuori dalla fusione di Eutelsat e OneWeb e da altri operatori che puntano al mercato europeo.
Giù i prezzi, in alto i margini
Questa spinta è destinata ad una crescita sostanziale della capacità di trasmissione: oltre 97 Terabytes al secondo entro 5 anni che vuol dire 13 volte tanto la capacità attuale e per il 94% passerà dalle reti non geostazionarie. Euroconsult vede una dinamica di mercato positiva e virtuosa poiché, accanto a un tal aumento dell’offerta e della competitività di fronte ad una domanda altrettanto in crescita, i prezzi scenderanno, ma la marginalità totale crescerà al ritmo del 5% su base annua, come detto, fin quasi a triplicare il proprio volume complessivo.
Un cambio di paradigma
“Negli ultimi anni, il modello take-or-pay è diventato meno frequente nell’industria satellitare – afferma Dimitri Buchs, managing consultant di Euroconsult – così che i fornitori di contenuti e le emittenti si sono concentrati sul contenimento del rischio nell’affidarsi ai satelliti. Questo ha portato ad una maggiore diffusione del modello pay-as-you-go dove il rischio è condiviso con l’operatore satellitare. Se il modello pay-as-you-go era usato principalmente nei segmenti dati, è diventato maggiormente preminente nei segmenti video negli ultimi anni, soprattutto per i nuovi attori che sono entrati sul mercato. Di conseguenza l’inevaso per gli operatori è diminuito negli ultimi anni”.