Swot è pronto a lasciare Cannes e partire per gli Usa. L’acronimo sta per Surface Water and Ocean Topography. Il satellite che Thales Alenia Space ha assemblato in Costa Azzurra per conto del Cnes e della Nasa per la missione congiunta che vede la partecipazione anche del Csa e della Uksa.
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Una doppia missione
Swot ha una missione che copre due discipline: l’oceanografia e l’idrologia. Acquisirà infatti dati sugli oceani, in particolare sulle dinamiche che saranno rilevate in 2D, con una risoluzione 10 volte superiore che in precedenza, e sulla sua topografia. Inoltre misurerà il livello delle acque superficiali di laghi e fiumi, dei bacini fluviali e anche nei terreni acquitrinosi. In questo modo, aiuterà ad analizzare e comprendere meglio gli effetti della circolazione costiera sulla vita marina, sugli ecosistemi, sulla qualità dell’acqua e sui trasferimenti di energia per migliorare la realizzazione di modelli delle interazioni atmosfera-oceano. Per questo Swot è destinato ad apportare innovazioni chiave in un settore nel quale la posta in gioco economica, sociale e strategica non è mai stata così alta. Swot servirà anche al settore marittimo per aumentarne la sicurezza e ottimizzare le rotte permettendo di risparmiare tempo di navigazione e consumi (-8%).
Tecnologie inedite
Tutto questo sarà possibile grazie alle tecnologie del quale il nuovo satellite è dotato, a partire dall’interferometro KaRIn ad ampio fascio, progettato dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa e per il quale Cnes e Thales Alenia Space hanno realizzato il gruppo a radiofrequenza. KaRIn è dotato di due antenne radar ad apertura sintetica (Sar) in banda Ka separate da un braccio di 10 metri che gli consentirà un’osservazione bidimensionale di ben 120 chilometri di larghezza con una risoluzione orizzontale dell’ordine di 50-100 metri, configurabile su entrambi i lati della rotta terrestre del satellite. Swot ha anche un modulo Nadir identico a quello dei satelliti Jason e che comprende l’altimetro a doppia frequenza Poseidon, anch’esso realizzato da Thales Alenia Space.
Un percorso condiviso
A bordo ci sarà anche il sistema di determinazione precisa dell’orbita Doris, realizzato da Thales, un radiometro a microonde avanzato (Amr), un GPS Payload (Gpsp) e un Laser Retro-reflector Array (Lra) realizzati dal Jpl. È grazie a questo corredo tecnologico che Swot permetterà passi avanti epocali per l’oceanografia e l’idrologia della superficie terrestre inserendosi nel solco di altre missioni realizzate congiuntamente tra Cnes, Nasa e Thales Alenia Space a partire del 1992. Allora fu la volta del satellite Topex/Poseidon seguito dalle missioni con i satelliti Jason. Swot sarà inoltre il primo satellite a effettuare un rientro atmosferico controllato, in conformità con la legge Space Operations Act francese (Fsoa) orientata alla riduzione dei detriti spaziali, entrata in vigore nel 2020.
A ottobre si parte per gli Usa
Ci sono voluti oltre 12 mesi per integrare la piattaforma satellitare sviluppata da Thales Alenia Space con le apparecchiature scientifiche fornite dalla Nasa e realizzate da Jpl e svolgere tutti i test funzionali e ambientali di rito per verificare la resistenza dei sistemi alle condizioni di lancio e operative nello spazio. A portare Swat in ottobre dall’aeroporto di Nizza alla base militare di Vanderberg ci penserà un cargo C5-Galaxy dell’Aeronautica Militare statunitense. Il lancio sarà effettuato con un razzo Falcon 9 non prima del 5 dicembre. “Questa missione pionieristica sarà la prima a condurre un’indagine globale sistematica sull’acqua della Terra, segnando un enorme passo avanti verso una gestione più efficiente di questa risorsa.
L’importanza di Swot per scienza e industria
Ha un grande potenziale per la nostra industria spaziale e per i futuri utenti dei suoi dati. La comunità scientifica internazionale attende con ansia questi nuovi dati per conoscere più da vicino il ciclo globale dell’acqua e migliorare la comprensione del ruolo degli oceani nel cambiamento climatico” ha dichiarato Thierry Lafon, responsabile del progetto SWOT del CNES. Secondo Christophe Duplay, responsabile del programma Swot per Thales Alenia Space di tratta di “una missione emblematica non solo perché cerca di affrontare le questioni climatiche internazionali, ma anche perché sarà al servizio di una delle nostre risorse condivise più critiche, l’acqua. Il satellite ci aiuterà a rilevare l’intero ciclo dell’acqua, dai laghi e fiumi, ai mari e agli oceani, per la prima volta”.