Accordo fatto. La SpaceX di Elon Musk lancerà per la Nasa entro il 2030 altre cinque missioni di astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale. Lo ha annunciato l’agenzia spaziale americana. Salirà così a 14 il totale delle missioni affidate alla società aerospaziale di Hawthorne (California), che utilizza la navicella Crew Dragon per il trasporto degli equipaggi. E per queste cinque missioni aggiuntive, Musk incasserà 1,4 miliardi di dollari.
Inoltre la Nasa ha raggiunto un accordo anche con Axiom Space, società aerospaziale statunitense fondata da Michael T. Suffredini e Kam Ghaffarian a Houston (Texas), per la seconda missione privata di astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale che si svolgerà nel secondo trimestre del 2023.
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Nuovo sforzo americano per il dominio dello Spazio
L’accordo tra la Nasa e SpaceX per cinque missioni aggiuntive è uno sforzo dell’agenzia americana per dare continuità ai voli degli astronauti verso la stazione spaziale, consentendo “di mantenere una capacità ininterrotta degli Stati Uniti di inviare astronauti sulla stazione spaziale fino al 2030, con due partner commerciali unici nel settore del trasporto di equipaggio”, ha spiegato la Nasa in una nota.
Le difficoltà della Boeing avvantaggiano SpaceX
L’altro partner commerciale, la Boeing, è però in difficoltà. Insieme a SpaceX, anche il gigante a stelle e strisce dell’aereonautica civile e militare, nel 2014 aveva vinto la gara multimiliardaria della Nasa per sviluppare, testare e pilotare regolarmente sistemi di veicoli spaziali in grado di inviare astronauti da e verso la stazione spaziale, un laboratorio di ricerca orbitale che ha ospitato equipaggi internazionali di astronauti per oltre due decenni. Ma la Boeing adesso sta incontrando numerosi problemi (nel software e malfunzionamenti delle valvole) nel completare lo sviluppo della sua capsula spaziale Starliner. L’obiettivo della Boeing è di far volare il primo equipaggio nel febbraio 2023, cercando di superare un’ultima missione di prova prima che la Nasa possa certificare il veicolo spaziale per voli di routine degli astronauti.
Strada in discesa per la navicella Crew Dragon
Strada spianata verso il successo invece per la navicella spaziale Crew Dragon di SpaceX, spinta dal razzo Falcon 9. La capsula è in grado di trasportare fino a quattro astronauti, insieme al loro carico. Ha già effettuato cinque missioni per il trasporto di equipaggi per la Nasa, da quando è stata certificata nel 2020. Da due anni infatti la società di Musk è diventata la prima compagnia privata a lanciare astronauti in orbita, rivitalizzando il programma di volo spaziale della Nasa dopo il ritiro del programma Space Shuttle nel 2011.
Ok ad Axiom Space per la seconda missione privata
Oltre che con SpaceX, la Nasa ha firmato un’intesa anche con la società Axiom Space per una seconda missione di astronauti privati sulla Stazione Spaziale Internazionale che si terrà nel secondo trimestre del 2023.
“Con ogni nuovo passo avanti, stiamo lavorando insieme alle società spaziali commerciali e facendo crescere l’economia nell’orbita terrestre bassa”, ha detto Phil McAlister, direttore commerciale della Nasa. “Oltre ad ampliare l’accesso allo Spazio per più persone, speriamo anche che queste missioni di astronauti privati aiutino l’industria ad apprendere e sviluppare le competenze per condurre tali missioni e la Nasa stia beneficiando dell’acquisizione di competenze aggiuntive”.
Il volo spaziale, ribattezzato come Axiom Mission 2 (Ax-2), partirà dal Kennedy Space Center della Nasa in Florida e viaggerà verso la Stazione Spaziale. Una volta attraccati, gli astronauti Axiom trascorreranno 10 giorni a bordo del laboratorio orbitante.