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Cosmo-SkyMed, scendono i costi. E per le istituzioni italiane servizi gratuiti

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L’Asi celebra i quindici anni della prima costellazione duale per l’Osservazione delle Terra con una rimodulazione delle tariffe che avvicina ancora di più lo Spazio alla società e all’economia. Una risorsa di grande importanza destinata a potenziarsi ulteriormente nei prossimi anni

Pubblicato il 08 Ago 2022

Nicola Desiderio

Genova

Cosmo-SkyMed compie 15 anni e l’Agenzia Spaziale Italiana  (Asi) abbassa i costi dei servizi nei confronti dell’utenza istituzionale internazionale e addirittura li annulla per l’utenza istituzionale italiana che avrà così gratis tutti i prodotti di nuova acquisizione e di archivio, ovvero circa 2 milioni di acquisizioni la cui gestione commerciale è affidata in esclusiva a e-Geos. Per la cronaca: si va da un minimo 200 euro per un dataset da 10 prodotti fino ai 500 euro per un dataset fino a 50 prodotti.

Leonardo e Thales, in varie combinazioni

Come è noto, quest’ultima è una società controllata all’80% da Asi e al 20% da Telespazio, a sua volta controllata da Leonardo (67%) e Thales (33%), e che si occupa del segmento di Terra del programma. Le due aziende si sono occupate attraverso Thales Alenia Space (a quote invertite) della costruzione di tutti e sei i satelliti operativi, quattro di prima generazione e due di seconda generazione per quello che è un sistema duale unico nel suo genere.

Da Asi per il Ministero della Difesa

È stato infatti realizzato da Asi per il Ministero della Difesa ed è la prima costellazione di Osservazione della Terra concepita per scopi duali: dunque militari e di sicurezza, ma anche civili per impieghi molteplici. Tra questi: la prevenzione e la gestione dei disastri ambientali (terremoti, alluvioni, frane, eruzioni vulcaniche, etc) permettendo di prevederli e gestirli; il controllo degli oceani e delle coste, ma anche del traffico marittimo e delle acque interne; il controllo delle risorse agricole e forestali; il controllo degli edifici e la cartografia con rilevazioni tridimensionali.

I Sar in banda X vedono sempre e ovunque

I punti di forza di Cosmo-SkyMed sono i suoi occhi e la sua flessibilità. Tutti e sei i satelliti sono infatti dotati di radar ad apertura sintetica in banda X, in grado di vedere con qualsiasi condizione di luce, di giorno e di notte, in qualsiasi condizione meteo e anche attraverso le nuvole. Le immagini possono essere acquisite anche con polarizzazione quadrupla in campo stretto o largo e in tre modalità: spotlight, concentrandosi su aree di pochi km quadrati con risoluzione al metro; stripmap, concentrandosi su una striscia di superficie terrestre; scanSAR, su aree con lato di 200 km. La costellazione permette di operare una copertura globale con tempi di rivista molto brevi.

Dal 2007 in poi siamo arrivati a sei

L’ultimo dei sei satelliti (il secondo di seconda generazione) è stato lanciato lo scorso I febbraio 2022 con un razzo Falcon 9 di SpaceX da Cape Canaveral, ma non è ancora operativo. Il primo di seconda generazione è nello spazio dal 18 dicembre 2019. Il primo in assoluto è stato lanciato il 7 giugno 2007 dalla base di Vandenberg, in California, da dove sono anche partiti tutti gli altri: il secondo (9 dicembre), il terzo (25 ottobre 2008) e il quarto (5 novembre 2010). In programma vi sono altri due satelliti e il primo di questi (Gsc-3) è previsto per il 2024 con il nuovo vettore Vega-C nel quale, come è noto, sono presenti dosi massicce di tecnologia e industria italiane.

Come servirsene

I prodotti e i servizi del sistema Cosmo-SkyMed sono raggiungibili attraverso due modalità. Per gli utenti istituzionali c’è un nuovo portale dotato di guida descrittiva per la registrazione e l’utilizzo. Per gli utenti commerciali c’è invece il sito web di e-Geos. Cosmo-SkyMed è anche oggetto di accordi internazionali nel campo dell’Osservazione della Terra, in campo sia civile sia militare. Uno è operativo con la Francia e l’altro con l’Argentina nell’ambito del sistema Siasge (Sistema Italo-Argentino di Satelliti per la Gestione delle Emergenze), stipulato tra l’Asi e la Conae (Comisión Nacional de Actividades Espaciales).

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