Goodyear sta sviluppando le ruote che permetteranno la mobilità sulla Luna insieme alla Lockheed Martin in vista del programma Artemis. Il costruttore americano di pneumatici ha confermato che sta collaborando con l’azienda aerospaziale rinnovando un impegno che è iniziato nel 1960 con la Nasa e ha portato ad equipaggiare il primo mezzo lunare per la missione Apollo 15 del 1971.
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Il primo LRV e le sfide ambientali
Le ruote dei futuri veicoli lunari dovranno ovviamente fare a meno di aria o altro tipi di gas – in alcuni casi sulla Terra è utilizzato anche il solo azoto – e non potranno essere in gomma viste le temperature sul suolo lunare che oscillano tra i -156 °C e +121 °C e la presenza di radiazioni che accelerano il degrado dei materiali. I futuri mezzi lunari inoltre dovranno compiere molti chilometri e a velocità superiori. Il primo Lunar Roving Vehicle, in tre missioni, non superò mai i 18 km/h e percorse al massimo 35,74 km. Le sue ruote erano tubi in maglia di acciaio zincato supportati da listelli in alluminio a lisca di pesce con funzione autoportante. Altra sfida è l’aderenza su un suolo fatto di roccia e di sottilissima polvere di regolite.
Michelin al lavoro con Northrop Grumman
La Goodyear non ha rivelato il materiale del quale saranno costruite le ruote dei futuri mezzi lunari, ma ne è già visibile la struttura costituita da maglia esterna e segmenti radiali autoportanti. Anche Michelin sta lavorando ad una ruota per i viaggi lunari e su Marte in collaborazione con la Northrop Grumman e la Bridgestone con Toyota e la Jaxa. I concetti utilizzati sono però differenti. Michelin punta su una ruota fornita di un battistrada e una struttura interna vuota composta da raggi in materiale elastico. È dunque fondamentalmente simile all’Uptis, che il costruttore francese sta sviluppando per le auto “terrestri” ed è già disponibile per piccoli mezzi come quelli da golf e da consegna porta a porta. Anche Goodyear ha in gamma prodotti simili dai quali saranno prese alcune soluzioni per le ruote lunari.
Bridgestone si ispira ai cammelli
Michelin ha mostrato il prototipo del suo pneumatico lunare in occasione dell’ultimo CES di Las Vegas e sta anche sviluppando uno pneumatico stampato in 3D con materiali riciclabili. Tale concetto è di grande interesse per ambienti dove le risorse sono molto limitate, anche se è tutta da verificare la sua applicabilità alle condizioni ambientali lunari. Diverse le idee sulle quali sta lavorando la Bridgestone. La ruota immaginata dal costruttore giapponese da un lato estremizza il concetto di maglia in metallo rendendola quasi una schiuma attraverso filamenti ancora più stretti e sottili raccolti in tubi avvolti tra di loro come in una fune. Dall’altro, ha una struttura doppia, come quella di certi autocarri e camion, ma la ragione non è certo il peso: i tecnici giapponesi hanno voluto replicare la conformazione dello zoccolo del cammello, animale che vive in un ambiente dotato di un suolo molto simile a quello lunare.
Una gamma di veicoli completa
“Il programma Artemis della Nasa ha l’obiettivo di portare una presenza stabile dell’uomo sulla Luna e, di conseguenza, un nuovo concetto di mobilità. Saranno necessari dei veicoli speciali, adatti alle superfici e alle condizioni lunari. Questi veicoli potranno essere guidati da astronauti ma saranno disponibili anche con guida autonoma“, ha dichiarato Kirk Shireman, responsabile delle operazioni di esplorazione lunare di Lockheed Martin. “Stiamo sviluppando questa nuova generazione di veicoli per la mobilità lunare per metterli a disposizione della Nasa, ma anche di aziende commerciali e persino di altre agenzie spaziali. Questo approccio è stato reso possibile dalla Nasa, che ha sempre incentivato lo sviluppo di soluzioni spaziali da parte delle aziende automotive”.
Se va bene sulla Luna, andrà bene sulla Terra
“Tutto ciò che impariamo studiando e sviluppando pneumatici per il suolo lunare ci aiuterà a realizzare pneumatici airless performanti anche sulla Terra. Il nostro impegno in questi progetti di ricerca spaziali rappresenta solo una parte del nostro obiettivo, ovvero quello di sviluppare nuove frontiere di mobilità, in qualsiasi condizione. È un onore scrivere questo nuovo capitolo di storia insieme a un’azienda prestigiosa e storica, che ha nel suo DNA l’innovazione della mobilità” ha dichiarato Chris Helsel, senior vice president, Global Operations e chief technology officer di Goodyear il cui obiettivo è ora fornire, in linea con i tempi previsti, il prodotto finito per il 2025, quando la prima missione del programma Artemis riporterà l’uomo sulla Luna, stavolta con mezzi di locomozione decisamente più capaci.