SpaceX e OneWeb hanno raggiunto un accordo per un piano di ripartizione delle bande utilizzate per le loro megacostellazioni di satelliti per Internet a banda larga e, contestualmente, hanno chiesto alla Federal Communications Commissions (Fcc) di archiviare tutte le ingiunzioni reciproche rinunciando a qualsiasi diritto o rivalsa.
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La lettera che offre la pace per il via libera
È questo il contenuto di una lettera congiunta con la quale i due giganti delle telecomunicazioni spaziali hanno fatto capire all’autorità americana che sono pronte a sotterrare l’ascia di guerra che in precedenza era stata utilizzata l’una contro l’altra proprio per l’utilizzo delle bande radio necessarie alle migliaia di satelliti che già solcano i nostri cieli in bassa orbita. In pratica, si rivolgono alla Fcc con un accordo reciproco già fatto sollevandola da un lavoro lungo e complesso in cambio di una velocizzazione delle procedure di approvazione a favore dei satelliti che devono ancora essere lanciati per completare le rispettive costellazioni.
Megacostellazioni da migliaia di satelliti
“Dato gli sviluppi positivi – recita la lettera – le parti incoraggiano la rapida approvazione delle rispettive seconde tornate del sistema così che esse possano iniziare a dispiegare tali sistemi avanzati e offrire servizi ancora più avanzati il prima possibile”. SpaceX ha ottenuto licenze per lanciare 4.408 satelliti (dei quali 2.404 in orbita) che usano la banda Ku, la stessa utilizzata da OneWeb. L’azienda americana ha anche una licenza per altri 7.500 satelliti in banda V che porteranno a compimento la prima fase di Starlink. OneWeb punta ad avere circa 7mila satelliti e la prima fase, che ne comprende attualmente 427, sarà completata entro la fine dell’anno con 648 unità.
Di necessità virtù. E opportunità
Com’è noto, la società londinese – che vanta anche una sostanziosa partecipazione da parte del governo britannico – aveva un contratto di lancio con la Roscosmos con vettori Soyuz al quale ha dovuto rinunciare dopo l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia. Per portare a compimento i propri piani, OneWeb si è allora rivolta alla indiana Isro e proprio alla sua principale avversaria per il dominio delle reti satellitari. È altamente probabile che l’accordo presentato alla Fcc nasca proprio da qui. E sul piatto ci sono anche i 7mila satelliti che OneWeb vorrebbe lanciare per la seconda fase del proprio progetto. Un affare da centinaia di lanci per SpaceX che si sta adoperando per rendere pienamente operativa la nuova base di Boca Chica, in Texas.
Pedalare in tandem per staccare gli altri
Resta da vedere se la Fcc accetterà il piano congiunto di SpaceX e OneWeb che, se è vero che risparmia tanto lavoro liberando tempo e spazio a vantaggio di altre vertenze, costituirebbe di fatto un cartello nei confronti di altri attori spartendosi in anticipo uno spazio nell’etere spaziale che nel prossimo futuro andrà diviso. Tra questi ci sono Viasat, che ha anch’essa vertenze in corso contro SpaceX, Telesat, Kuiper e altri ancora come la cinese Xinwang – China Star Network. SpaceX nel frattempo ha ricambiato le cortesie di Viasat con altrettanta carta bollata opponendosi all’acquisizione, insieme a Packard, di Inmarsat (frequenze comprese) per 7,3 miliardi di dollari la cui finalizzazione è prevista per la fine del 2022 previo voto favorevole da parte degli azionisti di Viasat in occasione dell’assemblea del 21 giugno.