IL PROGETTO

Ariane 6, slitta ancora il lancio: nuova deadline al 2023

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Posticipata di un anno la prima missione del vettore nato per sostituire l’Ariane 5 e i Soyuz russi. La responsabilità non sembra essere dei nuovi motori P120C realizzati in gran parte da Avio e che equipaggiano anche i nuovi Vega C, attesi al primo lancio per il 7 luglio

Pubblicato il 15 Giu 2022

Nicola Desiderio

Ariane 6

Il lancio inaugurale dell’Ariane 6 è stato ritardato nel 2023 a data da destinarsi. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, nel corso di un’intervista concessa alla Bbc il 13 giugno scorso. L’accensione dei motori per il nuovo vettore europeo era già slittata precedentemente più volte dal 2020 alla fine del 2022, per ragioni legate alla pandemia da Covid-19, ma ora è stata rinviata ulteriormente senza fornire ulteriori spiegazioni confermando solo la base che, come al solito, è quella di Kourou, nella Guyana francese.

Il problema non è nei motori

Causa del ritardo non sono, in ogni caso, i nuovi motori P120C a propellente solido sviluppati da Europropulsion, azienda partecipata tra ArianeGroup e l’italiana Avio la quale si è occupata di gran parte della progettazione e dello sviluppo dei nuovi propulsori. Non sembra infatti avere ritardi di sorta il Vega C, l’altro vettore, costruito sempre da ArianeGroup ed equipaggiato ugualmente dei P120C il cui lancio è annunciato per 7 luglio prossimo. Fatto sta che, l’Ariane 6 dotato ha svolto la sua prima accensione di verifica nell’ottobre del 2020 mentre il Vega C ha compiuto analoga operazione già nel gennaio 2019. È dunque lecito aspettarsi che il vettore francese abbia bisogno di almeno un altro anno per essere in grado di compiere il suo primo ruolo inaugurale.

Nato per sostituire Ariane 5 e Soyuz

L’Ariane 6 è un vettore con un corpo centrale alto 20 metri del diametro di 5,4 metri e un modulo superiore alto 7,8, 8,8 o 9,8 metri. È concepito per missioni orbitali di ogni tipo in due versioni: l’Ariane 64 con quattro motori e l’Ariane 62 con due motori. La sua missione è sostituire, rispettivamente, l’Ariane 5 e i razzi Soyuz forniti finora dalla Russia. L’Ariane 6 è destinato a portare in orbita i satelliti per il programma Galileo, ma anche a svolgere altre importanti programmi commerciali come quelli che riguardano le costellazioni per internet a larga banda di Viasat e Kuiper per Amazon. Avio è contraente principale per Vega e subocontractor per Ariane 6 per il quale ha un impegno per fornire motori sufficienti a far staccare da terra 18 razzi, in entrambe le configurazioni.

ExoMars ancora in sospeso

Durante l’intervista alla Bbc, Aschbacher ha inoltre dichiarato che nulla è stato ancora deciso per la missione ExoMars dopo la rottura con la Russia seguita all’aggressione ai danni dell’Ucraina. Il razzo russo Proton sarebbe dovuto partire in settembre portando sul suolo del Pianeta Rosso il rover intitolato a Rosalind Franklyn e al quale ha fornito il proprio contributo anche la Thales Alenia Space di Torino.

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