Leonardo e Distretto Aerospaziale della Campania (Dac) svilupperanno un processo industriale innovativo per linee produttive intelligenti in grado di adattarsi automaticamente realizzando componenti in materiale composito con standard di qualità nettamente più elevati di quelli realizzabili con i processi attuali. Il progetto di chiama Isaf (Integrated Smart Assembly Factory), è finanziato a livello europeo con un fondo di 10 milioni di euro con il contributo del Miur e vede Leonardo Infrastrutture come leader industriale, il partenariato del Dac e la partecipazione di Protom, Ali-Atm, Laer, EnginSoft, Axist e istituzioni Università come quella di Napoli, Federico II, Salerno, Roma Tor Vergata e Cnr.
L’obiettivo del progetto è studiare le cause della variabilità delle parti e ridurre le tolleranze. Nel campo aerospaziale, solitamente sono utilizzati riempitivi chiamati ‘fastener’ a base di polimeri che però hanno la controindicazione di avere bisogno di lavorazioni successive compiute a mano, dunque non standardizzate, e di indurre potenzialmente tensioni sul materiale dei componenti con l’insorgere di criticità strutturali. Queste problematiche aumentano i costi, rendono difficile l’automazione dei processi e pongono problemi anche per la progettazione dei macchinari e dei processi. Il progetto Isaf punta a individuare i parametri che influenzano la variabilità delle parti in materiale composito durante la loro fabbricazione e la realizzazione di macchinari capaci di adattarsi continuamente attraverso la raccolta dei dati in modo da ottenere parti dotate di standard dimensionali e di qualità più costante ed elevata. Si tratta dunque di un progetto in grado di potenziare non solo il settore aerospaziale, ma anche la lavorazione dei materiale compositi, un campo dove l’Italia primeggia, che ha ampi margini di perfezionamento e che ha infinite ricadute in tanti altri settori industriali.
“Ricerca e innovazione sono gli elementi che ci hanno consentito di essere oggi tra i protagonisti dei più importanti programmi aeronautici a livello internazionale e di quelli che cambieranno il concetto di mobilità aerea come oggi lo conosciamo” ha commentato Nicola Gallo, lead engineer R&D della Divisione Aerostrutture della Leonardo e responsabile tecnico scientifico del progetto ISAF. “Il contributo del Distretto Aerospaziale della Campania – aggiunge il presidente Luigi Carrino – è stato fondamentale perché ha rappresentato l’elemento di stimolo per mettere insieme le eccellenze che ci sono sul territorio e oltre, perché questo è un progetto che va oltre i confini regionali. La nostra Regione ha sempre avuto nodi di eccellenza sia nella parte industriale che in quella della ricerca in campo aerospaziale. Occorre fare in modo che, attraverso la condivisione di obiettivi e la messa in rete di eccellenza, la Campania possa dare un contributo al Paese per la sua capacità di competizione in campo scientifico, in un settore tecnologico importante per l’economia di qualunque nazione”.
“Isaf è parte di un nuovo modello di fabbrica in cui si realizzeranno processi produttivi sostenibili che combinano tra loro tecnologie nuove e consolidate, sfruttando appieno le potenzialità dell’acquisizione e dell’analisi adattativa real-time della notevole mole di dati provenienti dal ‘campo’ come geometrie e parametri principali di processo. Risolvendo, inoltre, le attuali problematiche di sostenibilità correlate alla carteggiatura ed incollaggio degli shim in materiale composito e non. Raccogliere la sfida di questo progetto – ha affermato Claudio Voto, project manager del progetto – significa fare un salto importante verso un nuovo modo di assemblare grandi parti strutturali in materiale composito”.