Fujitsu ha annunciato di avere sviluppato un nuovo sistema di analisi e calcolo dei detriti spaziali che è diventato operativo presso lo Space Center di Tusukuba dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa (Japan Aerospace Exploration Agency) per il proprio sistema di controllo Ssa (Space Situational Awareness) che ha la funzione di monitorare tutti gli oggetti in orbita intorno alla Terra: dai satelliti fino alla cosiddetta spazzatura spaziale che pone seri rischi per la sostenibilità presente e futuro dello spazio.
L’Ssa è composto da un radar, un telescopio ottico e il sistema di analisi messo a punto dalla Fujitsu che ne è il cuore e permette agli operatori della Jaxa di gestire i piani di volo dei satelliti in modo da individuare i detriti ed evitare collisioni. Il radar messo a punto da Jaxa riesce a catturare circa 10mila oggetti al giorno della dimensione di 10 cm a 650 km di distanza mentre la capacità di elaborazione del sistema è stata aumentata di oltre 50 volte rispetto al passato per gestire in modo più veloce l’osservazione di un numero maggiore di detriti. Altro elemento caratteristico è la capacità del sistema di compiere questo lavoro di raccolta e analisi dei dati in modo automatico rendendolo regolare e costante permettendo agli operatori di concentrarsi sulla validazione di dati e delle situazioni. Il sistema inoltre è in contatto diretto con gli organi di governo consentendo così una consultazione diretta degli scenari che, viste le legislazioni attuali, coinvolgono gli stati anche se i detriti derivano da missioni commerciali private.
Fujitsu sta studiando sistemi di tracciamento dei detriti anche con l’agenzia spaziale britannica ed è capofila di un consorzio che comprende Astroscale UK, Aws e la University of Glasgow. Qui il progetto è ancora più avanzato perché punta alla costruzione di satelliti (specializzati o multiruolo) in grado di ripulire lo spazio orbitale e suborbitale di tutti i 160 milioni di oggetti presenti nello spazio, dai satelliti fuori orbita o dismessi fino ai piccoli frammenti che, a dispetto delle loro dimensioni (1 cm o anche meno) rappresentano comunque un serio pericolo visto che viaggiano a 7 km/s ovvero 27.000 km/h. Il sistema di calcolo messo a punto da Fujitsu, basato su un elaboratore quantistico e l’Intelligenza Artificiale, elabora uno scenario in 0,083 s. contro le 3 ore necessarie ad un operatore specializzato esperto, permettendo alla nave ‘spazzina’ di calcolare in tempo reale il piano di intervento della missione ottimizzando il numero delle operazioni di ricollocamento e rimozione, i tempi e i costi del carburante.