Il concetto di resilienza è entrato a far parte di ogni strategia di sicurezza IT e protezione dalle minacce informatiche dopo che il Cybersecurity Act è stato delineato nero su bianco dal Parlamento Europee. Questo principio oggi ha assunto un significato ben preciso: adottare un parco definito di soluzioni, tecniche e prodotti che possa garantire la sicurezza di aziende, pubblica amministrazione e infrastrutture nazionali in modo organico e ubiquitario.
In questo scenario, la scelta di partner e tecnologie rappresenta una componente strategica per una strategia di sicurezza IT matura e affidabile: ignorare questo aspetto significa esporre l’azienda a enormi rischi dalle conseguenze potenzialmente disastrose. In Italia, per esempio, solo per quanto concerne gli attacchi ransomware, si parla di una media di 170mila euro per ogni riscatto: la cyber resilienza serve a mettersi al riparo da queste minacce. Per rafforzarla, secondo gli esperti, occorre innanzitutto adottare un framework di prevenzione e protezione collaudato, che permetta di difendersi dal social engineering.
Questo white paper, fornito da Impresoft, spiega come rafforzare la cyber resilienza aziendale per aumentare il grado di protezione e sicurezza IT. Continuando a leggere, scoprirete:
- cos’è, come funziona il social engineering e perché è pericoloso
- tutto ciò che c’è da sapere su phishing, vishing, smishing e spear phishing
- perché la cybersecurity awareness è fondamentale per combattere il social engineering
- i 5 campanelli d’allarme da considerare per riconoscere una e-mail di phishing
- quali sono i 4 pilastri su cui costruire un percorso di formazione ad hoc contro il social engineering
- in cosa consiste il black market degli exploit
- come implementare un approccio olistico alla sicurezza IT basato sul framework S.A.F.E.