Presto Jeff Bezos e Elon Musk potrebbero avere un concorrente per la corsa al turismo spaziale nella Suborbital Corporation, società russa presieduta da Sergei Kostenko che si avvarrà del mezzo progettato dalla connazionale V.M. Mayasishchev e di un mercato che sembra esserci anche da quelle parti. Secondo Kostenko, i russi pronti a pagare profumatamente per andare nello Spazio, osservare la Terra come finora ha potuto fare solo un astronauta e provare la sensazione dell’assenza di gravità sono quantificabili “non in centinaia o migliaia, ma in centinaia di migliaia”.
Il progetto tecnico dal quale il programma parte non è nuovo e risale addirittura al 15 marzo 2002 quando la V.M. Mayasishchev presentò il prototipo Cosmopolis 21 (C-21) alla base aerea di Mosca. Lo spazioplano russo dichiarava una massa totale di 2.000 kg e una capacità di carico pari a 500 kg. C’era anche un business plan con tanto di tariffa: 98mila dollari per un volo suborbitale a 100 km di altitudine entro il 2004. Quel progetto non è andato in porto, ma il lavoro di sviluppo è stato portato avanti per essere utilizzato dalla Suborbital Corporation che con la V.M. Mayasishchev ha firmato un contratto formale stabilendo il capitolato del progetto.
Il C-21 – così si chiamerà in maniera definitiva il modulo di trasporto per i passeggeri – dovrà raggiungere un altitudine massima di 101 km, spinto fino a 20 km dal razzo M-55X Geofizika, portando con sé un pilota e due cosmoturisti che potranno godere di una perfetta visibilità della Terra, grazie all’ampia finestratura, e di un tempo pari a 3 minuti di assenza di gravità. Il C-21 dovrà inoltre avere un ciclo operativo completo – lancio, recupero e ultimazione dei preparativi per il lancio successivo – pari ad una settimana, aspetto fondamentale per una pianificazione economica del progetto.
Proprio per questo, l’intero velivolo è riutilizzabile. La procedura per portare l’M-55X Geofizika nella zona suborbitale prevede che il razzo raggiunga l’altitudine di crociera di 17 km a 800 km/h e da lì inizi a guadagnare velocità per compiere una manovra verticale e assumere un angolo di 40-60 gradi rispetto all’orizzonte a 20 km di altitudine. A questo punto il C-21 si separerà dall’M-55X e si servirà dei propri motori per raggiungere i 100 km previsti dove il modulo di propulsione di separerà lasciando lo spazioplano guadagnare ancora un po’ di altitudine e raggiungere dunque il clou del suo viaggio. Il velivolo sarà in grado di atterrare planando e sarà assistito da un paracadute per l’atterraggio.
Si calcola che l’intero veicolo al lancio avrà una massa di 27.000 kg dei quali 25.000 kg costituiti dall’M-55X e i restanti 2.000 kg dal C-21. Le sfide tecniche maggiori sono la riduzione dei consumi, per rendere il veicolo il più leggero possibile, e le misure di sicurezza. Per questo il C-21 sarà provvisto di sedili eiettabili e la loro sequenza di lancio eviterà possibili collisioni tra i passeggeri, che saranno i primi ad essere espulsi in caso di problemi, e con il pilota che sarà invece l’ultimo a lasciare la nave. Non sono stati ancora forniti i tempi di finalizzazione del progetto né quanto costerà il biglietto per essere turisti dello spazio.