L’Ente nazionale per l’Aviazione Civile (Enac), Enav la società che gestisce il traffico aerei civile in Italia e l’International Air Transport Association (Iata) hanno un pubblicato un report sullo stato di avanzamento della Strategia Nazionale dello Spazio Aereo (Italian National Airspace Strategy), che è parte del programma Single European Sky, evidenziando il successo delle iniziative lanciate e tracciando il percorso per le sfide future.
Numerosi gli obiettivi raggiunti, nonostante la pandemia da Covid-19, grazie al lavoro coordinato di Enav, compagnie aeree, aeroporti, autorità militari ed Enac. Il primo è il miglioramento dello spazio aereo superiore implementando in Italia, ben prima che le norme lo richiedessero, il concetto di Free Route Airspace, ovvero sostituendo la struttura delle rotte fisse con la possibilità di seguire percorsi di volo senza restrizioni, che ha portato a ridurre le emissioni di CO2 di circa 600.000 tonnellate dal 2016. Progressi si registrano anche per la gestione dello spazio aereo tra utenti civili e miliari grazie al ridisegno delle aree di spazio aereo terminale e all’utilizzo di rotte più precise e flessibili su specifiche Pbn (Performance Based Navigation). Alla base di questa evoluzione c’è una diversa strategia dei sistemi di comunicazione, navigazione e sorveglianza effettuate attraverso radar, radio tradizionali e tecnologie satellitari.
Altro obiettivo raggiunto è il miglioramento della capacità delle piste e della connettività degli aeroporti. Le nuove tecniche di gestione del traffico aereo hanno permesso di migliorare la messa in sequenza di arrivi e partenza ottenendo una migliore puntualità. Sono state inoltre implementate rotte di salita e discesa continue in modo da ridurre il consumo di carburante, le emissioni e il rumore. Fondamentale per l’ottenimento di questi risultati è l’evoluzione dei sistemi e degli strumenti di gestione del traffico aereo. Tra questi, ci sono le comunicazioni Datalink e la generale digitalizzazione dei protocolli che ha permesso di migliorare le prestazioni, i livelli di sicurezza e l’automazione rafforzando il controllo. Tali evoluzioni tecnologiche aprono la strada alle operazioni di torre remota negli aeroporti più piccoli in modo da razionalizzare il numero di centri di controllo e ridurre i costi.
Soddisfatto Paolo Simioni: “L’iniziativa Nas – ha dichiarato l’amministratore delegato di Enav – dimostra che negli ultimi tre anni abbiamo creato valore lavorando insieme, apportando benefici all’intero sistema nazionale e al più ampio network europeo. La digitalizzazione e la sostenibilità sono elementi ben radicati nel nostro dna e rappresentano fattori chiave del nostro continuo lavoro a sostegno della modernizzazione dello spazio aereo nazionale, per rispondere alle esigenze degli stakeholder dell’aviazione e aprire la strada al futuro”. Rafael Schvartzman, Vicepresidente Regionale per l’Europa di Iata ha ricordato come “Nel 2018 Enav è stata una delle prime ad appoggiare l’idea di riunire gli utenti dello spazio aereo con il regolatore nazionale Enac, per sviluppare una strategia nazionale dello spazio aereo che si adattasse a tutte le realtà interessate. La prima fase della Nas è stata un successo e non vediamo l’ora di stringere una partnership più forte e profonda con Enav mentre affrontiamo le notevoli sfide che ci attendono”.
“L’importanza dei servizi di navigazione aerea si è ampliata oltre la gestione sicura dello spazio aereo: ha un ruolo cruciale nel contribuire a ridurre le emissioni e a generare risparmi sui costi per consentire un servizio competitivo per i vettori in Italia” ha concluso Schvartzman. Sulla sostenibilità puntano anche le dichiarazioni di Alessio Quaranta: “Mentre il Covid sta dando quello che speriamo sarà il suo ultimo colpo di coda – ha detto il director general Enac – in vista del futuro non possiamo proprio mettere da parte l’ambiente. Sia l’Europa che il mondo non possono rinunciare all’aviazione, ma è nostro dovere contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale, anche se le emissioni generate dal nostro settore, rispetto al totale, sono molto basse. Enac, Enav, gli utenti dello spazio aereo, gli operatori aeroportuali e l’Aeronautica Militare collaborano per definire le priorità e introdurre in modo rapido ed efficiente le modifiche volte a ridurre le emissioni di CO2 per un trasporto aereo sicuro e sostenibile”.
La modernizzazione dello spazio aereo italiano procederà per soddisfare la domanda esistente e accogliere nuovi utenti. L’aumento previsto di velivoli a pilotaggio remoto – o droni – fa capire che diventeranno una delle forme più diffuse di traffico aereo. Dunque garantire la sicurezza e l’efficienza di questi richiederà nuove forme di gestione della capacità dello spazio aereo. Aumenteranno inoltre le operazioni nello spazio aereo superiore, i voli suborbitali a scopi commerciali o scientifici, e i voli supersonici e ipersonici. A seguito della designazione da parte del governo italiano della space economy come componente della politica economica nazionale, l’aeroporto di Taranto Grottaglie è stato identificato come il primo spazioporto italiano.