“Dotarsi di un cloud nazionale è urgente non solo per la pubblica amministrazione, ma per ciascun cittadino e per l’intera economia”: il presidente del Copasir, Adolfo Urso, ha acceso i riflettori sul piano portato avanti dal ministro dell’Innovazione Vittorio Colao audito nella giornata di ieri presso il Comitato per fare il punto sullo stato di attuazione del progetto del Polo strategico nazionale, dell’implementazione delle infrastrutture in banda ultralarga e sulla strategia per l’aerospazio.
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Cloud, tecnologia italiana preferibile ma spazio agli alleati
“Se la tecnologia è italiana è meglio. Ma se non riusciamo a realizzare server in Italia è preferibile che li realizziamo con i partner europei o con Paesi alleati, dato che la tecnologia per i cloud è in gran parte americana. Dobbiamo preservare il percorso tra nazioni alleate, che condividono gli stessi diritti fondamentali. Non con altri Paesi, come la Cina, la Russia, che non sono alleati ma possono essere partner sulla base delle convenienze reciproche”. Il presidente del Comitato ha evidenziato la forte crescita degli attacchi hacker e delle attività malevole: “Con la pandemia, c’è stata un’accelerazione. Si è allargata la dimensione dello spazio cibernetico e quella delle vulnerabilità. È necessario proteggere il sistema Paese. Non possiamo fare la transizione digitale ed ecologica senza un sistema che garantisca un’adeguata tutela delle informazioni”.
Nel Consorzio Italia Cloud scende in campo Insiel
Sono tre le cordate nazionali che hanno presentato i loro progetti al ministro Colao: quelle costituite rispettivamente dal quartetto Tim-Cdp-Sogei-Leonardo, dall’accoppiata Almaviva-Aruba, e quella capitanata da Engineering. Si è invece ritirato dalla partita – almeno per ora – il Consorzio Cloud Italia composto dalle sei società Seeweb, Sourcesense, Infordata, Babylon Cloud, Consorzio Eht e Netalia. In un’intervista a DigitEconomy.24, Marco Bruni, presidente e amministratore delegato di Sourcesense, nonché consigliere di amministrazione del consorzio ha annunciato che nella compagine è appena entrata Insiel, che progetta, realizza e gestisce servizi informatici per conto della Regione Friuli-Venezia-Giulia in collaborazione e sinergia con il territorio. E altri ingressi sono previsti nel Consorzio. “I giochi sono ancora aperti – ha detto Bruni – daremo il nostro contributo alla discussione in corso sul modello da adottare. E riteniamo molto importante l’adesione al consorzio della società in house, così come le adesioni che auspichiamo seguiranno nell’ottica di una proposta alternativa e praticabile”.
Poligrafico-Fastweb, il Mise: “Nessuna interferenza da parte dello Stato”
“È necessario ribadire che tutte le strutture del ministero dell’Economia e delle finanze sono rimaste sempre totalmente estranee rispetto alle scelte assunte dall’Istituto Poligrafico e zecca dello Stato”: questa la risposta del sottosegretario al Mef Federico Freni a un’interpellanza a prima firma di Raphael Raduzzi (Misto) su “iniziative volte a garantire la più ampia partecipazione al bando per la costituzione del Polo strategico nazionale per la conservazione unificata dei dati della pubblica amministrazione”.
“Sulla scorta di quanto già comunicato ufficialmente dal Poligrafico, è necessario precisare che nel corso degli ultimi due mesi, si sono svolti plurimi colloqui tra Poligrafico e Fastweb, orientati a valutare in via esplorativa la fattibilità di una partecipazione congiunta all’iniziativa del Polo strategico nazionale. A seguito degli approfondimenti svolti all’interno di uno specifico gruppo di lavoro, il Poligrafico, nel quadro della propria autonomia gestionale, ha ritenuto che non sussistessero le condizioni per sottoporre una proposta congiunta al ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, e ciò sulla base di una diversa visione circa le eventuali collaborazioni con partner internazionali”, ha detto Freni.
Aerospazio, via all’indagine conoscitiva
Il Copasir ha inoltre dato il via a un’indagine conoscitiva sul dominio aerospaziale quale nuova frontiera della competizione geopolitica. “Nel corso dell’audizione con il ministro Colao – evidenzia Urso – sono stati esaminati diversi aspetti che caratterizzano il rapporto fra il dominio aerospaziale e la sicurezza nazionale, tanto più importante anche in riferimento a quanto recentemente emerso sullo sviluppo della capacità offensiva di alcuni Paesi nel dominio spaziale. Il ruolo dello Stato è decisivo sia per quanto riguarda le risorse destinate sia in merito all’aspetto regolatorio e a quello della sicurezza”.
Il presidente del Copasir puntualizza che “in primo luogo è stata esaminata la criticità rivestita dalle infrastrutture spaziali in un momento storico caratterizzato da una maggiore facilità di accesso anche da parte di soggetti privati, dalla nascita del fenomeno del turismo spaziale e dalla sempre maggiore dipendenza sia in ambito civile sia militare dalle tecnologie di telecomunicazione satellitare”. Sono state poi esaminate le diverse tipologie di minacce, incidentali o intenzionali “che incombono su tali indispensabili infrastrutture. Si è dunque affrontato il tema del quadro giuridico che caratterizza l’accesso e lo sfruttamento dello spazio, che necessita un adeguamento anche in considerazione della sua definizione risalente a molti decenni fa”.
Riflettori anche sulla pianificazione strategica e finanziaria dell’intervento italiano “delineandone le priorità anche in riferimento alle risorse significative destinate a tal proposito dal Pnrr e le possibili partnership europee e atlantiche, con le importanti ricadute tecnologiche e industriali.