Eutelsat è finita nel mirino del magnate delle Tlc Patrick Drahi che ha messo sul piatto 2,7 miliardi per assumere il controllo della compagnia satellitare. Offerta però che – nonostante un premio del 25% sull’attuale valore, sono stati proposti 12,10 euro ad azione – è stata rimandata al mittente poiché non congrua secondo il cda. Lo Stato francese – in quota con il 27% – sempre secondo quanto si apprende, non avrebbe posto veti.
La notizia ha fatto balzare il titolo Eutelsat del 14,5% a 11,85 euro nella mattinata. Dopo le indiscrezioni di stampa la società ha confermato in una nota di avere ricevuto ‘una proposta non sollecitata, preliminare e non vincolante da parte di Patrick Drahi in relazione a una potenziale transazione su tutto il capitale della societa. Gli organi di governance competenti hanno deciso all’unanimità di non avviare discussioni sulla base dei termini della proposta”, che ammonta a 12,10 euro per azione, dividendi inclusi.
Drahi sta lavorando con le banche al progetto, sostenuto dall’investitore statale Bpifrance con una partecipazione del 20%. A quanto si apprende Drahi vorrebbe far confluire Eutelsat in una holding separata. A giugno il magnate ha acquisito una quota del 12,1% nell’operatore di telecomunicazioni britannico BT utilizzando il veicolo di nuova creazione Altice UK.
Space economy, in 24 mesi investiti 10 miliardi di dollari
Il settore della space economy sta letteralmente lievitando e secondo Morgan Stanley negli ultimi 24 mesi il capitale investito ha raggiunto i 10 miliardi di dollari. Circa 5 miliardi fanno capo a fusioni. Arqit, Astra, BlackSky, Ast SpaceMobile, Momentus, Spire Global, Redwire, Rocket Lab e Virgin Galactic sono quotati in borsa. Satellogic, Planet e Virgin Orbit si stanno preparando a diventare pubbliche.
Altri 10 miliardi di dollari fanno capo al capitale privato di SpaceX, OneWeb, Relativity Space, Astranis, ABL Space Systems, Axiom Space e Climavision.