“Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha sentito il Consiglio dei ministri in ordine all’intenzione di integrare la delega già conferita al Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao con quella per l’esercizio delle funzioni in materia di coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali”: questa la nota di Palazzo Chigi emessa a seguito del Cdm.
Alla delega aveva rinunciato il sottosegretario Bruno Tabacci, dopo le polemiche seguite alla notizia dell’assunzione del figlio a Leonardo. La palla passa dunque ora nelle mani del ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale. Una scelta non casuale considerato che nel Pnrr il capitolo spazio è nella “missione” digitale – quella di fatto in capo a Colao – a cui è destinato il 25% dei 191 miliardi di euro spettanti al nostro Paese, alias una cifra prossima ai 50 miliardi.
“Allo spazio è ormai ampiamente riconosciuto il ruolo di attività strategica per lo sviluppo economico, sia per il potenziale impulso che può dare al progresso tecnologico e ai grandi temi di “transizione” dei sistemi economici (ad es. anticipazione delle implicazioni del cambio climatico tramite l’osservazione satellitare), sia per la naturale scala continentale/europea che ne contraddistingue l’ambito di azione e di coordinamento degli investimenti – si legge nel Recovery Plan – . Analizzando il contesto di mercato globale e le caratteristiche dell’industria spaziale italiana è stato prodotto un Piano Nazionale volto a potenziare i sistemi di osservazione della terra per il monitoraggio dei territori e dello spazio extra-atmosferico e a rafforzare le competenze nazionali nella space economy. Il Piano Nazionale include diverse linee d’azione: SatCom, Osservazione della Terra, Space Factory, Accesso allo Spazio, In-Orbit Economy, Downstream. Le risorse stanziate dal Pnrr copriranno una quota degli investimenti definiti per queste linee di intervento”.
In dettaglio per le tecnologie satellitari e l’ economia spaziale sono previsti 1,29 miliardi di euro: gli investimenti saranno dirottati sulle infrastrutture satellitari per il monitoraggio digitale a tutela del territorio e in generale nell’economia dello spazio e nelle tecnologie emergent